Vorrei scrivere qualcosa a proposito di ciò che sta avvenendo a Gaza, anche se non so da che parte cominciare, per cui, probabilmente, questo post sarà un po' confuso: un'accozzaglia di pensieri, più che altro.
Si potrebbe cominciare dalle uccisioni di bambini e civili da parte dell'esercito Israeliano, da condannare senza indugio.
Ma mi sono accorto che da dietro un monitor, seduti comodamente a casa propria, è un po' facile spararle grosse, sia da una parte che dall'altra.
Siccome da una parte ce ne sono molti che le sparano, io mi metto un momentino dall'altra e vediamo se riesco a spiegarmi.
Se si vuole andare troppo indietro nel tempo, si potrebbe parlare di Marx e della sua "questione ebraica". Secondo lui per emancipare gli ebrei si sarebbe dovuto prima convertirli.
Un po' discutibile la cosa. E' come se per emancipare me qualcuno volesse prima convertirmi a qualsivoglia religione.
Comunque ci ha pensato Stalin, in seguito.
Ma non vorrei andare così indietro sennò si finisce anche per parlare di Herzl e di Pinsker e, lo ammetto, non sono abbastanza preparato per fare una eventuale discussione al riguardo.
Mi ha colpito, però, il post di Leonardo, uno dei migliori, devo dire, di tutti quelli che ho letto in questi giorni.
Leonardo riporta un hadith (o come lo vogliamo chiamare) di Maometto, trascritto nello statuto di Hamas del 18 agosto 1988, nell'articolo 7:
Il Profeta – le preghiere e la pace di Allah siano con Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo; ma l’albero di Cedro non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei.
Se partiamo da qui tanto vale fermarsi subito e dire: ognuno (Palestinesi e Israeliani) sta facendo il proprio [sporco?] lavoro.
Inoltre, se la missione dei musulmani è quella di uccidere gli ebrei c'è ben poco da sperare e se i cosiddetti resistenti di Hamas si rifanno anche all'articolo 7 dello statuto, beh...scusate se dico che forse un po' di terrorismo c'è.
L'articolo 8, all'inizio, recita così:
Dio come scopo, il Profeta come capo, il Corano come costituzione, il jihad come metodo, e la morte per la gloria di Dio come più caro desiderio.
Leggo con passione i reportage di
Vittorio Arrigoni (uno che alla parola "reportage" ha ridato il suo valore originale) anche perché da qualche giorno sono pubblicati da
il Manifesto.
Arrigoni è dentro fino al collo nella guerra, a Gaza. E ci racconta le cose viste da là.
Ma qualcosa di ciò che ha scritto mi ha fatto riflettere ancora di più.
Non dovrebbe meravigliarsi quando scrive:
Un plotone di esecuzione ha messo al muro Ippocrate, ha puntato e fatto fuoco. Le allucinanti dichiarazioni di un portavoce dei servizi segreti israeliani, secondo cui l'esercito ha ottenuto via libera a sparare sulle ambulanze perché a bordo c'erano presunti membri della resistenza palestinese, danno il quadro di quale valore in questi giorni dia alla vita Israele, le vite dei nemici, s'intende.
perché sa benissimo che importanza danno i kamikaze alla vita loro e a quella degli israeliani, per dire. E mi sarebbe piaciuto di più se avesse scritto: "Danno alla vita la stessa importanza che danno i terroristi di Hamas e i kamikaze agli israeliani".
E come mai non ci dice perché i cosiddetti combattenti si rifugiano negli ospedali, nelle moschee e nelle scuole? Non sono loro stessi, così facendo, a mettere a repentaglio la vita di bimbi e civili?
Ma ripeto, è difficile essere obiettivi, in certi frangenti, e lo capisco.
Arrigoni ci racconta anche dei tunnel che portano dall'Egitto capre, mucche e cibo in genere. Arrivano anche le armi.
Ma qui mi sorge un'altra domanda: se da quei tunnel arrivano cibo, armi e soldi (i fratelli dell'Arabia Saudita finanziano Hamas, se non sbaglio, così come li finanzia l'Iran, per quanto possibile) come mai molti palestinesi sono alla fame? Come mai i bambini invece di essere a giocare in piazza, come se nulla fosse, non sono in rifugi un po' più attrezzati? Da noi, quando c'era la guerra, i vecchi, le donne e i bambini non stavano sul campo.
La voglio dire tutta, perché come si è visto, i musulmani hanno una visione diversa della morte, rispetto a noi. Temo che la disperazione con cui mostrano i corpi senza vita dei bambini, sia anche un po' un motivo di orgoglio, se prendiamo come riferimento il famoso inizio dell'articolo 8 dello statuto.
Ma posso sbagliarmi.
Guardiamo un po' dall'altra parte.
Non sono un pacifista, sono un tipo pacifico. Se qualcuno mi tira delle pietre nelle finestre, sono talmente buono che prima gli chiedo come mai me le tira. Ma se non mi risponde e continua, alla fine perdo la pazienza e non gli tiro le pietre, prendo l'arma che ho in casa e gli sparo (se in casa ho un'arma da fuoco). I miei avi ai saraceni gettavano olio bollente dalle torri barbaresche: si difendevano come potevano. E gli altri incendiavano il paese, nel frattempo.
Spero di essermi spiegato.
I pacifisti mi ricordano un po', perlomeno la maggior parte di loro, i vegetariani che la domenica mangiano pesce perché "sai..mi ha invitato mia madre, non potevo dire di no".
Come mai non hanno fiatato quando su Israele piovevano i missili di Hamas? Non mi si risponda "perché sono missili che fanno ridere" perché credo che non si sarebbero mossi neppure se fossero stati gli Scud che usava Saddam Hussein.
Nel frattempo le bandiere della pace che sventolavano ai balconi nel 2001 o giù di lì, sono scolorite. Ma in Iraq la guerra continua, in Afghanistan pure e direi che le bandiere (con tutto il rispetto per chi le portava o le esibiva) sono servite a ben poco.
I bambini. E' orribile vederli morti, ma mi chiedo se l'orrore sarebbe lo stesso se a morire fossero i bambini di Sderot, anziché quelli di Gaza. Perché io certe domande me le pongo.
Adesso il web è inflazionato da foto di bambini palestinesi morti ed è giusto: quelle foto (sebbene sulla veridicità di alcune, se mi si permette, posso avere qualche dubbio) ci ricordano quant'è brutta la guerra.
Ma Israele, a quanto dicono, si stava preparando a questa offensiva già sei mesi fa. Se lo so io, avrebbero dovuto saperlo anche i palestinesi. La guerra non è un picnic.
Mi dispiace che Robecchi, uno che stimo e mi fa riflettere con sarcasmo,
abbia preso per il culo i call center israeliani che telefonavano per avvertire la popolazione (anche con il lancio di volantini): cosa dovevano fare di più?
Nessuno dice che in certi reportage televisivi quando i bambini palestinesi vengono intervistati e viene chiesto loro cosa ne pensano degli israeliani, rispondono, senza magari rendersene conto, per carità, che "sono dei porci".
E qua si torna al punto di partenza: basta leggere lo statuto di Hamas.
Hamas è una creatura del Mossad, ho letto da qualche parte. Un po' come i mujaheddin sono stati creati e addestrati dalla CIA per combattere i Russi in Afghanistan, quello che sembra secoli fa.
Ci può stare, come ci può stare che Saddam faceva comodo agli Usa quando sterminava i curdi, ma intanto la situazione è quella che è.
Vorrei tanto che Arrigoni ci raccontasse anche di quei palestinesi che non condividono l'operato di Hamas perché sono convinto che, anche se Hamas ha vinto elezioni regolari e democratiche (non sto a discutere di democrazia in Palestina sennò mi perdo, scusate, eh), qualcuno ci sarà che non condivide le sue azioni. Un po' come da noi ai tempi dei bombardamenti nella ex Jugoslavia: non strappavamo il cuore a D'Alema, ma con il governo ce l'avevamo un po' su. O ce lo siamo dimenticato?
A quanto pare, però, in Palestina l'opposizione non può esprimersi. Sembra che 75 componenti di Al Fatah, che con Hamas non è tutta rose e fiori, siano stati gambizzati e una trentina di palestinesi uccisi con l'accusa di essere spie.
Per finire, e per chi è riuscito ad arrivare fin qui: la mia speranza è che tutto possa terminare il più in fretta possibile, che il terrorismo sia sconfitto e che in Medio Oriente possano in futuro, e nei secoli, convivere in pace due Stati e due Popoli.