Un'altra verità
Dopo aver letto e apprezzato "Sa morte secada" di Nicola Verde, mi ero ripromesso che avrei letto il suo nuovo romanzo, "Un'altra verità": l'ho fatto e anche questo mi è piaciuto molto.
Ormai la figura del maresciallo Dioguardi mi è diventata simpatica e familiare.
Anche in questo nuovo lavoro c'è un morto fin dall'inizio: un ragazzo un po' ritardato ucciso barbaramente nei giorni di Carnevale, che nei riti pre nuragici aveva un significato diverso.
Dioguardi infatti, per risolvere il caso, deve continuare a scavare nella memoria della Sardegna per tornare alle origini di quella terra - "troppo vicina all'Africa" - e dei suoi abitanti perché per conoscere i sardi bisogna conoscere la Sardegna e viceversa. E magari anche le sarde come la sensuale Chiarella.
Il Maresciallo, che quando era stato trasferito sull'isola era convinto di essere finito in terra di "selvaggi", piano piano, nonostante l'omertà e l'iniziale diffidenza degli abitanti di Bonela, riuscirà a scoprire cosa si faceva, nel passato remoto, affinché quella terra potesse essere fertile.
Non aggiungo altro, se non una piccola considerazione. Il romanzo è ambientato nel 1969, all'epoca del rapimento di Ermanno Lavorini.
I più giovani non ricorderanno, ma quelli della mia generazione sì. E Verde è più o meno della mia generazione.
Leggendo "Sa morte secada" avevo associato la signora Ines, moglie del Maresciallo Dioguardi, alla signora Maigret, l'Andreina Pagnani moglie di Gino Cervi nello sceneggiato televisivo in bianco e nero.
Ebbene in questo nuovo romanzo, lo scrittore paragona esplicitamente la moglie di Dioguardi alla Pagnani.
Non è questione d'intuito, la mia, ma solo di età.
6 commenti:
Ti ringrazio. Non puoi neanche immaginare quanto facciano bene commenti come questo,specialmente quando sono del tutto inaspettati. Amo la Sardegna quanto può amarla un sardo, forse di più proprio in virtù del fatto che non lo sono. E ho imparato ad amarla attraverso mia moglie. Anche Dioguardi, probabilmente, imparerà ad amarla e forse, chissà, a comprenderla.
Nicola Verde
Lo metto nella lista di Natale
@Nicola: grazie della visita.Facci sapere quando uscirà il nuovo!
@Franca: vedrai che non ti deluderà.
Sto finendo Gomorra ed ho in "cantiere" Provenzano e gli uomini in PArlamento dopodichè, promesso, "attacco" questo.
Grazie del consiglio, a buon rendere ;-)
Sono io che ringrazio tutti voi per l'attenzione. Il prossimo? Sarà un'antologia composta da un romanzo breve e quattro racconti, uscirà con la hobby & Work nei primi mesi del 2008. Poi Dioguardi se ne starà per un po' tranquillo, probabilmente scriverò un terzo romanzo lungo che dovrebbe chiudere il ciclo,dove i forse che lo riguardano si scioglieranno qualche modo, ma dopo,adesso sto scrivendo un romanzo ambientato a Roma nella metà degli anni '50. La strada è lunga e tutta in salita.
Nicola Verde
bene dato che ho in mente una nuova incursione in libreria (rimmarrò al verde me lo sento) metto questi due libri nella lista, adesso sto leggendo un altro sardo Salvatore Niffoi: la vedova scalza, e dato che non sono giovane me lo ricordo benissimo Ermanno Lavorini, mi fece molto impressione così come non scorderò mai nè Milena Sutter nè Emanuela Orlandi nè Mirella Gregori e la ragazza uccisa all'idroscalo di milano negli anni 70, era una amica di una mia cugina, mi sono rimaste impresse perchè erano coetanee, adesso avrebbero la mia età ....
assurdo morire così e così giovani
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