domenica 12 novembre 2006

L'ora di matematica

Ai miei tempi la prof di matematica arrivava a scuola con una Fiat 500, di quelle con le portiere che si aprivano al contrario di come si aprono al giorno d'oggi.
Noi ci piazzavamo lì in attesa del momento fatidico: quello in cui apriva la portiera per scendere e mostrare le gambe. Lei, che le aveva belle, era orgogliosa di essere desiderata e capitavano mattine in cui la sua generosità superava le aspettative: si riusciva a vedere se le mutandine erano bianche o nere, di pizzo o no.
Era l'unico momento in cui si potevano vedere perché poi, una volta in classe, più che accavallare le gambe non poteva fare.
Purtroppo non ha mai invitato nessuno di noi a rimanere in classe un po' di più, alla fine della lezione, né tanto meno si è mai denudata, sdraiata sulla scrivania, insieme a cinque di noi, come ha fatto questa.
La matematica non era un'opinione: la matematica era l'ora più erotica della giornata. E non solo per noi tredicenni.
In seconda superiore, per esempio, il prof di matematica (che ora posso dirlo, senza farne il nome: era un pirlone) si arrapava guardando le gambe alle mie amiche di scuola. All'epoca portavano tutte la minigonna e noi maschietti, passato il trauma iniziale, ci eravamo abituati. I prof rimanevano sempre un tantino sconvolti e lui più degli altri.
Quando nessuno aveva voglia di farsi interrogare si chiedeva a Rosa e a Nadia (le cosce più belle dell'istituto) di mettersi nel primo banco, poi qualcuno chiedeva al pirla di spiegare qualcosa e lui andava alla lavagna. Lo spettacolo che offrivano Rosa e Nadia doveva essere talmente carino che lui non si schiodava più. L'ora passava e il pirla non interrogava.
Eravamo salvi.
Ma prima o poi qualche voto doveva metterlo. E li mise: a me tutti sotto il 6, sia di matematica che di fisica, ma questa è un'altra storia.Perlomeno le cosce a Nadia e Rosa le avevo accarezzate.

11 commenti:

Barbara Tampieri ha detto...

Vogliamo azzardare un titolo?
"L'insegnante va in palestra con tutta la classe".
La vita non imiterà l'arte, ma il filone pecoreccio italiano anni 70 si.

STELLA ha detto...
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STELLA ha detto...

A me la matematica non è mai piaciuta, e per giunta ho sempre avuto insegnanti di quella materia che erano fuori di testa, e, infatti, anche questa mi sembra che non sia tanto a posto...

Anonimo ha detto...

Perché ai miei tempi non c'erano ste insegnanti?

dalianera ha detto...

Da noi c'era la prof di musica (qunato ci piaceva la musica) che nel periodo primaverile, indossava spesso pantaloni bianchi e niente sotto.
Divina. :-D

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Lame: questa dalla palestra li ha portati direttamente in classe!!
Stella: erano geni!!
Vele: hai vissuto il periodo scolastico in un momento di grandi cambiamenti. Beato te (sei più giovane!)
Tackutoha: da noi erano babbione per questo andavo benissimo col triangolo..

MeoSpatacca ha detto...

La mia prof di matematica, a parte che era vedova, ma era pure anziana... un po' di sole quando capitava una supplente. Tempi duri comunque...

Fly ha detto...

Ma dai che schifo il tuo prof delle superioriiii!!!

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Ah..le supplenti...quelle che ancora non erano laureate..un mondo a parte, Spartacus!
Sì Fly, era un pirla che secondo me non aveva mai visto un ginocchio altro che cosce!

Anonimo ha detto...

non considero fatiscente l ammissione ad un esame secondo il metodo della seconda rivoluzione industriale, come ben spiegato è nella divina commedia: sci adh reu materi! che voleva significare una visione più introspettiva dell'autore rispetto alla massa comune degli spettatori a teatro ch in un fututo avrebbero seguito lo spettacolo secondo l'allora diffuso metodo di visione artistica tramandato da G.Verdi : "Io ci sono , e voi?" a cui rispose poi in seguto filippo romei(allenatore del colognora dilettanti) : "a me la pastasciutta mi garba al ragù!"

Redd ha detto...

Ero troppo arrapato alle medie x dare un giudizio obiettivo avevo 3-4 profe che scosciavano alla grande, ma molte eran dei cessi

Alle Superiori quella di Lettere, Dio che Donna, aveva due cosce stupende e dico MAI una volta in pantaloni, non che fosse figa ma aveva due cosce che non avevano niente da invidiare alle quarantenni che si vedono in Tv
Un mio compagno di banco una volta diplomati ci si è fatto una stagione con la profe, sono andato anche a trovarli al mare ed erano carinissimi insieme nonostante i 22 anni di differenza, peccato che sia poi finita e lui è scappato come uno stronzo