venerdì 4 agosto 2006

From Memphis with Love


Arthur Lee, il fondatore dei 'Love', una delle più importanti band di Los Angeles dell'era psichedelica, e' morto di leucemia all'eta' di 60 anni in un ospedale di Memphis, nel Tennessee, dove era stato ricoverato l'anno scorso ed aveva subito, senza successo, un trapianto del midollo.
Era stato lui a fondare i Love, nel 1965. Alla fine di quell'anno il boss della Elektra (l'etichetta dei Doors e degli Stooges), dopo averli sentiti suonare una versione di Hey Joe, li mette sotto contratto e subito dopo esce il primo album.
Nel 1967 esce 'Da Capo' con Revelation che dura diciannove minuti e che mette in mostra l'estro di Lee. Il disco contiene brani di notevole bellezza, quali 'Stephane Knows Who' e 'Seven & Seven Is'.
Le copertine dei primi due dischi raffigurano il gruppo vicino a una colonna di pietre, in una località chiamata "Il focolare del Dracula", nel Laurel Canyon. Lì vicino c'è la casa dove hanno abitato i Love e che in passato era appartenuta a Bela Lugosi.
Gli aneddoti sul presunto maledettismo dei Love si sprecano, tra il gruppo nascono le prime incompresnioni che sfociano in vere e proprie liti.
Durante la registrazione di 'Forever Changes' due componenti della band (Pfisterer e Cantrelli) se ne vanno, Lee e MacLean suonano male, tanto che il produttore è costretto a chiamare dei sessionmen per terminare le registrazioni. Allora i Love si scuotono e in 64 ore incidono il Capolavoro.
E' un album psichedelico, ovviamente, l'anno è il 1967, l'Lsd apre le menti e le porte. Nel disco c'è di tutto: ballate folk con accompagnamenti orchestrali e pezzi dominati dalla chitarra di Lee quali 'A House Is not a motel' e 'Live and Let Live'.
E' una pietra miliare della storia dell'intero rock e ne avevo già parlato qua.
La forte e introversa personalità di Lee porta la band a sciogliersi per i continui disaccordi, ma nel 1969 li rifonderà con nuovi elementi. Usciranno ancora 'Four Sail' e 'Out There', pregni di rock chitarristico.
Saranno gli ultimi lavori degni di nota perché poi Arthur Lee non riuscirà a essere più all'altezza dei precedenti.
Con Lee se ne va un'altra colonna del rock psichedelico californiano.
Have a good trip, Arthur.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

bell'articolo Ed. Sto iniziando ad affacciarmi al Psychedelic-rock degli anni 60-70... mi butterò su 'Forever Changes'

Associazione ImperiaParla! ha detto...

E fai bene Slovo perché è da lì che è cominciato (quasi) tutto negli USA.