domenica 21 maggio 2006

Rock e Pellerossa

Questo disco mi ha colpito per svariati motivi.
Innanzittutto perché è carino, poi perché Bruce Hamana è un pellerossa della tribù degli Hopi che a un certo punto della sua vita si è messo a suonare rock.
Nel 1969, lasciata l'Arizona e la sua tribù, va a vivere nel mondo dei "visi pallidi", in un college di San Francisco e nel 1974 incide per la Canyon questo disco che, essendo venduto solo su ordinazione, in poco tempo diventa rarissimo.


Per fortuna è stato ristampato di recente, così anche i comuni poveri mortali come me possono ascoltarlo.
L'altra cosa di non poco conto è che in questo album Hamana suona tutti gli strumenti.
La musica è orientata verso la West Coast di Neil Young e degli Eagles, ha qualche pezzo "garage oriented", come si dice, ma nel complesso è buon solido rock californiano.
Anche i testi hanno una certa importanza e in realtà, anche se con qualche anno di ritardo, nei solchi si respira aria di power flower con frasi tipo: "Uno di questi giorni cambierà tutto, le cose concesse ti verranno tolte".
Il disco è composto da dieci pezzi, tra cui spiccano "The Meek Shall Inherit The Earth" e "Why Can't I Understand".
Dopo qualche anno - la data non è certa - esce "Indian Dream" accreditato a Butchamana and The Big Bang Brothers Band, orientato decisamente al country.
Dopodiché Bruce Hamana torna alla sua tribù per diventarne, in seguito, il capo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Anche in ambito jazzistico la cultura Pellerossa è importante..
Il contrabbassista di colore Oscar Pettiford un nero pellerossa, Wayne Shorter ha dedicato brani ai pellerossa
Chief Crazy Horse dall'album Adam's Apple Blue Note 1965, Passion dance di McCoy Tyner è ispirato ad un canto pellerossa. etc
Jazztrain

http://jazztrain.ilcannocchiale.it

Anonimo ha detto...

leggo e imparo. ma questa di alemanno è proprio un ciondolo. un bjoux. purtroppo che pesa.