mercoledì 17 agosto 2005

Che....Casini!

Di tanto in tanto Pierferdinando Casini tira fuori gli attributi e non in veste di Presidente della Camera, ma come esponente di spicco dell'UDC.
E lo ha fatto da Bari rispondendo alle dichiarazioni del Presidente del Consiglio secondo cui l'unico e insostituibile candidato premier è lui, Silvio Berlusconi, e 'Chi non è d'accordo se ne può anche andare'.
Casini dice le cose che già avevano detto Fini e Follini a Ballarò, subito dopo il catastrofico risultato delle elezioni amministrative e cioè che bisogna cambiar rotta per salvare il Paese e vincere alle politiche del 2006. Tra una cosa e l'altra avevano anche detto che 'bisogna dire la verità alla gente e che 'occorre più umiltà'.
Da quei giorni di aprile, che sembrano lontanissimi, poco o nulla è cambiato nella maggioranza e poco o nulla è stato fatto. Gli obiettivi prioritari erano famiglia, Sud e DPEF, che in sè vogliono dire tutto e niente. Ma vuoi per l'emergenza terrorismo, vuoi per altro, tant'è che le cose sono rimaste come allora. Il nostro premier si è subito ringalluzzito quando l'Istat ha comunicato la lieve ripresa, dicendo che la recessione era finita.
Si tira avanti a campare, si è in piena campagna elettorale e si sta andando alla deriva.
Fini e Follini, come Casini, si sono accorti da tempo che in questa maniera molto probabilmente perderanno consensi e elezioni e da aprile stanno cercando di far capire al Presidente del Consiglio che raccontare bugie ai cittadini può costare caro.
Loro sono due politici alla vecchia maniera. Sanno che il marketing e l'immagine servono fino a un certo punto, che la politica non è spettacolo e cercano di rimediare.
Credo che si siano stancati di fare le comparse. Tutto ciò è ancora più evidente in periferia dove gli assessori e i consiglieri di AN e UDC sono arrivati al limite della sopportazione dei colleghi di FI dei quali dicono, in molti casi, che sono arroganti e venditori di fumo. Il guaio è che emulano il loro Capo. Hanno promesso tutto a tutti e non hanno mantenuto nulla, accontentando solo quelli con cui hanno i medesimi interessi. E come se non bastasse la maggior parte di loro, nei comuni e nelle provincie dove hanno la maggioranza, non tengono conto minimamente dei consigli e delle pur piccole esigenze degli alleati.
Ricordo ancora quando Berlusconi aveva dato del Kapò al tedesco Schulz al Parlamento Europeo di Strasburgo, quando era Presidente di turno. E ricordo il malcelato imbarazzo di Fini che gli era seduto accanto.
Ricordo quando Scajola, Ministro dell'Interno, 'esternò', per così dire, su Marco Biagi. Insomma: pensano di poter dire ciò che vogliono senza un minimo di pudore, infischiandosene delle buone maniere e della buona educazione.
E' così che, piano piano, i tipi dell'UDC e di AN si sono logorati e hanno capito che davanti ai loro elettori non stanno facendo una bella figura.
Solo quelli della Lega non si sono ancora stancati. Curioso: per Bossi, che nel 1998 diceva certe cose su Berluconi, oggi il leader della CDL é insostituibile.
La sinistra, se davvero fosse unita, dovrebbe approfittare di questi dissidi interni alla maggioranza e toglierla di mezzo per il bene soprattutto del Paese.
Ma se uno va avanti a pane e cicoria, l'altro a regatare e gli altri guardano, finirà che l'attuale maggioranza vincerà le elezioni dell'anno prossimo perchè si troverà la vittoria servita su un bel piatto d'argento.

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