Lezioni di democrazia [II]
Oggi tocca a Francesco Cossiga, un gladiatore con il pannolone che se ne intende:
“Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà ad insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate Rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università. E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la sinistra sindacale”. Lo ha detto il presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, in un’intervista a ‘Qn’. “Non è possibile, è probabile” che la storia si ripeta, ha aggiunto. “Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo”, ha sottolineato. Quanto alla possibilità di usare la forza pubblica espressa dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, Cossiga ha detto: “Se ritiene d’essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte ha fatto benissimo. Ma poiché l’Italia è uno Stato debole, e all’opposizione non c’è il granitico Pci ma l’evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà quantomeno una figuraccia”. “Maroni dovrebbe fare quello che feci io quando ero ministro dell’Interno”, ha continuato. “In primo luogo -ha detto Cossiga- lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino di dodici anni rimanesse ucciso o gravemente ferito…”. “Lasciar fare gli universitari - ha continuato - Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città. Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri”, ha affermato Cossiga. “Nel senso che le forze dell’ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale -ha continuato- Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano”. “Soprattutto i docenti -ha sottolineato- Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale”. “Questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l’incendio”, ha affermato.
fonte: Adnkronos, 23 ottobre 2008
12 commenti:
Capisco l'aterosclerosi, ma questa proprio mi ha lasciata basita.
Mi sembra che già nel 2001 a Genova fu seguito questo suo consiglio...però dirlo così apertamente dà l'idea del rincoglionimento totale che ha raggiunto quell'uomo.
E pensa che quell'intervista è stata inserita anche nella rassegna stampa del sito del governo:
http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=32976406
c'è proprio da andarne fieri!
Ciao, e grazie per questo post. Potrei sapere da dove hai preso l'agenzia?
Ricordi il link?
@mildareveno: è una nota di agenzia (adnkronos) divisa in due parti che mi ha passato un amico giornalista. Ho corretto gli accenti, gli apostrofi e gli apici.
Bella la tua riscostruzione sul tuo blog. Complimenti!
Viviamo in un Paese in cui la democrazia è solo apparente...
E poi... ecco a voi per la serie gli intoccabili...
Cossiga sarà anche rincitrullito, ma quando metteva in pratica questi metodi che provocavano morti non lo era.
http://selvaggia-mente.blogspot.com/2008/10/troppo-facile-cos.html
è sempre lo stesso bastardo!
Il bello di cossiga è che ha sempre la parola giusta al momento giusto, incredibile
Basterebbe poi poco per far bella figura a volte... tacere per esempio. AlzKossigAhimer peggiora con l'età... proporrei una bella casa di riposo a Kabul...
Il Kossiga che non ha perso la K.
me l'ha fatta leggerre valentina ho pensato fosse uno scherzo.....
gli dovrebbero togliere la carica da senatore a vita
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