venerdì 28 marzo 2008

Il boia può attendere

La corte federale d'appello di Philadelphia ha annullato la condanna a morte di Mumia Abu-Jamal, condannato alla pena capitale nel 1982 e nel braccio della morte da 26 anni.
L'accusa potrà presentare ricorso entro 180 giorni, in caso contrario, la pena sarà commutata in ergastolo.
Mumia è stato, ed è tuttora, un simbolo per chi è contrario alla pena di morte.
Nato nel 1954 a Philadelphia, fu arrestato il 9 dicembre 1981 con l'accusa di aver assassinato un agente di polizia. Mumia era già un noto giornalista radiofonico e Presidente dell'Associazione dei Giornalisti Neri di Philadelphia, membro delle Pantere Nere e del movimento "Move". Giornalista scomodo, in città era conosciuto come "la voce dei senza voce" e secondo il Potere era persona da "tenere sotto controllo", tanto che per la prima volta nella storia degli Stati Uniti d'America, una notte elicotteri bombardarono le abitazioni del quartiere dove operava il movimento.
Dopo l'arresto, il 3 luglio 1982, fu condannato a morte. Mumia fece ricorso, con la richiesta di rifare il processo, perché lo riteneva ingiusto e si dichiarava innocente, ma il ricorso fu respinto.
A quanto risulta dal libro "Death Blossoms" scritto da Mumia dal carcere, la pena di morte fu annullata nel 1995, poco prima dell'esecuzione e da quell'anno si trova nel braccio della morte.
Da là ha scritto un libro che ha fatto scalpore e infastidito non poco il Potere: "In diretta dal braccio della morte" in cui scrive delle torture (non solo psicologiche) che subiscono i carcerati.
Il libro gli diede modo di far conoscere a tutto il mondo la sua situazione e i movimenti in suo favore e contro la pena di morte iniziarono a ingrandirsi.
Per questo fu ulteriormente punito, ma nonostante ciò, scrisse ancora "Death Blossoms" stampato in Italia nel 1999 dall'editore R. Massari, in cui Mumia scrive pensieri e testimonianze dal braccio della morte.
Deve essermi sfuggito qualcosa, se già nel 1995 era stata annullata la pena: forse nel frattempo i tribunali avevano deciso qualcosa di cui non sono a conoscenza.
La notizia che conta, in ogni modo, è quella di ieri e si spera che a Mumia sia fatto un nuovo processo in cui possa dimostrare la sua innocenza.

"Non si può uccidere un libro" - Mumia Abu-Jamal -

9 commenti:

Chit ha detto...

Come diceva quella famosa canzone "uno su mille ce la fa"! ...

zefirina ha detto...

però da quello che ho capito non lo liberano mica o si???

Tisbe ha detto...

Questa è una bella notizia

GG ha detto...

Non ho ben capito il discorso dell'annullamento della pena, comunque mi informerò..

è decisamente una bella notizia, e mi è venuta voglia di compare il suo libro.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Chit: speriamo!
@Zefirina: no, ma hanno annullato la pena e potrebbe essere una cosa buona.
@Tisbe: sì, lo è!
@GG: l'ho scritto. Forse è successo qualcosa tra il 95 e oggi e mi è sfuggita. Fatto sta che ieri hanno annullato la pena e questo è un buon segno, direi. Il libro è una bella testimonianza e bisognerebbe trovare anche il primo (In diretta dal braccio della morte).

dalianera ha detto...

Per chi come me è contro la pena di morte, questa di Mumia non può che essere accolta come una buona notizia. Chissà, però, se si riuscirà mai a raggiungere una sentenza giusta.

Ps.
Ma il Jack Folla di radio2, di qualche anno fa, prese spunto da lui (in diretta dal braccio della morte)?

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Dalianera: potrebbe essere perché Mumia ha fatto anche trasmissioni radiofoniche, quando era libero e anche dal braccio della morte.

Franca ha detto...

Io ho letto che hanno tramutato la pena di morte in ergastolo, ma che gli rifiutano un nuovo processo.
Comunque, è un passo avanti almeno può ancora sperare...

Anonimo ha detto...

non conoscevo questa storia, è davvero emblematica dell'ingiustizia di certa giustizia...
Un caro saluto