Il Festival di Sanremo
Sul blog di Oscar Marchisio c'è un suo personale ricordo del Festival di Sanremo.
Mi permetto di fare alcune osservazioni.
Da allora molte cose sono cambiate: la televisione non è più in bianco e nero. E' a colori, ma bugiarda come allora;
il Festival non è più al Casinò, ma all'Ariston: è cambiata solo l'ubicazione;
Mike Bongiorno non c'è più. C'è Pippo Baudo e Giulio Andreotti è in Senato: sono stati fatti passi da gigante!
Certo, i lavoratori (uomini e donne), hanno conquistato qualche diritto, ci sono stati il divorzio e la 194 (finché ci sarà), ma c'è ancora tanta, troppa gente che ha le pezze al culo. Oggi si dice "non arriva alla quarta settimana" è più fine, ma la sostanza non cambia.
Significa, dal mio punto di vista, che in questi quarant'anni qualcosa non ha funzionato, che altro e di più doveva essere fatto.
Allora, constatato (con amarezza) che quelli del Liceo Cassini avevano visto bene, mi domando se bisogna lottare altri quarant'anni per poi avere Bonolis a presentare il 98° Festival della fetecchia italiana.
Con rispetto.
6 commenti:
Preferisco il festival di San Scemo, almeno non c'è Pippo Baudo e la musica è senz'altro più gradevole :P
Fra quaranta anni non sapranno quale presentatore scegliere tra Pippo Baudo e la mummia di similaun.
Dicono che Mr. Similaun ha buone chance essendo più giovane.
Forse bisogna lottare meno ma meglio!! ;-)
analisi, la tua, eccezionalmente, tristemente veritiera.
A prescindere da ciò, io sono per l'abolizione del Festival di Sanremo, almeno fatto in questo modo
Tutto è vecchio in Italia, manca soprattutto un po' di coraggio.
Bonolis c'è già stato, ma ha parlato di Darfur...
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