martedì 19 febbraio 2008

Il Festival di Sanremo

Sul blog di Oscar Marchisio c'è un suo personale ricordo del Festival di Sanremo.
Mi permetto di fare alcune osservazioni.
Da allora molte cose sono cambiate: la televisione non è più in bianco e nero. E' a colori, ma bugiarda come allora;
il Festival non è più al Casinò, ma all'Ariston: è cambiata solo l'ubicazione;
Mike Bongiorno non c'è più. C'è Pippo Baudo e Giulio Andreotti è in Senato: sono stati fatti passi da gigante!
Certo, i lavoratori (uomini e donne), hanno conquistato qualche diritto, ci sono stati il divorzio e la 194 (finché ci sarà), ma c'è ancora tanta, troppa gente che ha le pezze al culo. Oggi si dice "non arriva alla quarta settimana" è più fine, ma la sostanza non cambia.
Significa, dal mio punto di vista, che in questi quarant'anni qualcosa non ha funzionato, che altro e di più doveva essere fatto.
Allora, constatato (con amarezza) che quelli del Liceo Cassini avevano visto bene, mi domando se bisogna lottare altri quarant'anni per poi avere Bonolis a presentare il 98° Festival della fetecchia italiana.
Con rispetto.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Preferisco il festival di San Scemo, almeno non c'è Pippo Baudo e la musica è senz'altro più gradevole :P

Anonimo ha detto...

Fra quaranta anni non sapranno quale presentatore scegliere tra Pippo Baudo e la mummia di similaun.
Dicono che Mr. Similaun ha buone chance essendo più giovane.

Chit ha detto...

Forse bisogna lottare meno ma meglio!! ;-)

Anonimo ha detto...

analisi, la tua, eccezionalmente, tristemente veritiera.
A prescindere da ciò, io sono per l'abolizione del Festival di Sanremo, almeno fatto in questo modo

guccia ha detto...

Tutto è vecchio in Italia, manca soprattutto un po' di coraggio.

Franca ha detto...

Bonolis c'è già stato, ma ha parlato di Darfur...