Control: il film sulla vita di Ian Curtis
Su consiglio di Diderot, ho visto Control, il film sulla vita di Ian Curtis, il cantante dei Joy Division.
Siccome il film è in lingua originale (in Italia non è ancora uscito, ma nel resto d'Europa sì. Evidentemente ci meritiamo Boldi e De Sica), per capirlo meglio ho letto prima la biografia scritta nel 1995 da Deborah Curtis (moglie di Ian) e uscita da noi l'anno dopo per la Giunti: "Così vicino, così lontano".
Ho anche riascoltato per l'ennesima volta, ma dopo tanto tempo, i due dischi dei Joy Division e ne ho approfittato per togliermi alcuni dubbi che mi erano venuti all'epoca e che poi sono rimasti lì, in un angolo del cervello, pronti a saltar fuori alla prima occasione.
Il film, in bianco e nero, è stupendo e gli attori sono da Oscar: è incredibile la somiglianza tra l'attore Sam Riley e Ian Curtis. Riley deve essersi visto e rivisto certi video dei Joy Division perché nel film riesce a interpretare Ian Curtis in maniera impressionante, soprattutto nei pezzi in cui il gruppo è "on stage". E pare che i pezzi siano proprio suonati dagli attori.
Samantha Morton, che interpreta la moglie di Ian è semplicemente meravigliosa.
Il film, sebbene sia tratto proprio dalla biografia scritta da Deborah Curtis (che è anche co-produttrice), tralascia alcune cose di non secondaria importanza, secondo me. Ian Curtis non è stato un buon marito e neppure un buon padre. Aveva chiesto quasi per gioco di sposarsi e poi di avere un figlio, poi era nata Natalie che in braccio al padre è stata di rado. Ian e Deborah erano una coppia davvero giovane: entrambi del 1956, quando si sposarono non erano neppure ventenni.
Ma Ian Curtis era più che scusato: l'epilessia e le medicine che prendeva per curarla l'avevano portato a un punto di non ritorno e in quasi tutti i suoi testi c'è, detto con il senno di poi, una specie di oscuro presagio. Tutto sommato Curtis l'aveva già confidato a Deborah quando erano ancora "fidanzati" che la sua vita non sarebbe durata molto dopo i vent'anni e aveva già tentato il suicidio prima della sera fatale.
Quando una persona decide di andar via così, senza dir nulla, è impossibile stabilire la causa che l'ha spinto al gesto estremo, fatto sta che Ian Curtis, quel 18 maggio 1980, dopo aver sentito The Idiot di Iggy Pop, mette la parola fine alla sua vita.
Unknown Pleasures, il primo LP dei Joy Division, era uscito nel giugno del 1979 e Closer uscì poco dopo la sua morte, nel maggio 1980.
I due dischi sono pressoché universalmente riconosciuti come capolavori (nel vero senso della parola, perché ultimamente si dice "capolavoro" con troppa leggerezza).
Dopo la morte uscì anche Love Will Tear Us Apart: un EP che contiene anche These Days.
Quello che m'incuriosiva di questo EP e di Closer erano anche le copertine: due foto scattate al Cimitero Monumentale di Staglieno (Genova).
Mi domandavo come potevano essere finite sulle copertine di quei dischi dal momento che, oltretutto, i Joy Division non avevano mai messo piede in Italia pur avendo suonato, durante un tour, in Belgio, Germania e Olanda (al mitico Paradiso). Ebbene, le foto erano state notate da Peter Hook (il bassista) sulla rivista Zoom che conteneva un servizio sul famoso cimitero di Genova e due di queste furono usate per le copertine di Closer e Love Will Tear Us Apart (che è stato pure l'epitaffio che Deborah ha voluto far scrivere sulla tomba del marito).
L'altro dubbio non sono riuscito a togliermelo: avevo trovato una copia di Komakino (un EP flexi col vinile rosso contententi le canzoni Komakino, Incubation e As You Said) per un amico e non sono mai riuscito a capire se fosse o no una copia originale.
Ne riparleremo tra vent'anni.
4 commenti:
Io aspetto ;)
Cinema da vedere solo l'ultimo di Van Sant, decisamente ci meritiamo solo i panettoni.
Tanti auguri ed, con tutto l'affetto di cui sono capace.
confesso ancora una volta la mia abissale ignoranza al riguardo non conosco nè la band e quindi nemmeno il cantante
@Guccia: aspetti cosa? Che hai combinato in queste feste?!! ^__^
@Zefirina: guardalo 'sto film ché merita!
Grazie per la segnalazione, spero presto venga proiettato nella mia città.
Concordo con il giudizio che dai su i loro due dischi, sono dei capolavori che "bisogna" avere.
Se ti piace Tom Waits, e qui mi faccio pubblicità :-) ho appena inserito un breve post.
Posta un commento