domenica 13 gennaio 2008

Achtung! Banditi!

Come minimo proporrei di nominare subito cavaliere del lavoro, o qualcosa del genere, nel caso ancora non lo fosse, colui che ha redatto il documento della ThyssenKrupp, la fabbrica tedesca di Torino dove la notte tra il 5 e 6 dicembre in cui c'è stato l'incendio che ha provocato la morte di sette operai.
Il fenomenale autore del documento analizza la situazione e ne fa un quadretto tutto suo: gli operai sopravvissuti farebbero gli eroi passando di tv in tv, Torino è una città comunista dove sicuramente da qualche parte si mangiano ancora bambini.
"Non mancano i cenni remoti alla storia italiana e torinese degli «anni di piombo», nei quali chi firma l'analisi ricorda come alcune delle pagine più sanguinose del terrorismo brigatista siano state scritte proprio a Torino ad opera dell'eversione." scrive il Corriere.it e mi viene voglia di dire all'anonimo autore che probabilmente in quegli anni non sarebbero morte sette persone in un incendio di una fabbrica crucca, a Torino.
Non riesco a immaginare cosa potranno pensare i familiari e gli amici delle vittime quando leggeranno questo.
Per quanto mi riguarda, sarei felice di incontrare l'anonimo autore in un caruggio, di notte e senza nessuno intorno, così, giusto per uno scambio di opinioni.

8 commenti:

Tanuccio ha detto...

Dopo il titolo non ce l'ho fatta a leggere l'articol...

Dblk ha detto...

Al peggio non c'è mai fine. Ciao, Dblk

Franca ha detto...

Atteggiamento molto coerente se si ricorda il loro passato a servizio della Germania nazista

guccia ha detto...

Bestie, non c'è altra definizione.
Sarebbe ora che il mondo operaio ricucisse i suoi pezzi, perché una cosa così non si può tollerare. E basta.

zefirina ha detto...

ma cosa ti aspettavi d'altro???

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@lupo sordo: in effetti è vomitevole.
@dblk: pensavo fosse finito, il peggio.
@Franca: Chiamparino ha detto che hanno due facce: con una mandano corone, con l'altra redigono documenti come quello lì.
@guccia: e sarebbe ora che qualcuno li aiutasse a ricucirli, i pezzi.
@zefirina: mah..lo sai come sono. Pensavo che padroni di un certo tipo non esistessero più. A momenti dimenticavo pure di chiamarli padroni.

Chit ha detto...

Io spero solo che la mano che ha scritto quelle parole una notte si dissoci dal suo proprietario, scivoli verso le sue parti intime ma non per quello che si può pensare, per una sana e vigliacca (come queste parole) stretta ai maroni. Dopodichè come scheggia impazzina incominci a tirargli tante tante mazzate su organi riproduttivi e faccia semprechè non la confonda con un'altra parte anatomica...

guccia ha detto...

Nessuno, in questo momento, può aiutarli. Devono farlo da soli e per da soli intendo che il primo passo sarebbe non pagare più, nessuno, le tessere ai sindacati, per costringerli a tornare ad esserlo.
Ma senza solidarietà, te l'ho già scritto, non si fa proprio un bel niente. E la solidarietà, in fabbrica, è morta. Sono responsabili tanto quanto il loro padroni, purtroppo, lo sai che la penso così dopo due stagioni di pomodori.