domenica 5 agosto 2007

Letture estive

Ho riletto Vagabondi nella notte di Tom Kromer. Il titolo originale la dice ancora più lunga:Waiting for nothing.
Mi ha colpito come la prima volta che lo lessi, appena uscito da noi per i tipi della Costa & Nolan, nel 1988. Un libro per me è come un disco o un film: se mi è piaciuto la prima volta, difficilmente mi delude a distanza di anni.
Mi meraviglio che questo romanzo breve non sia ancora stato ristampato perché a mio avviso meriterebbe molta più attenzione ed è sempre molto attuale.
Scritto nel 1935, "Vagabondi nella notte" è ambientato negli anni americani della Grande Depressione. Parla di gente per strada e di sbandati, ma non quelli descritti da Woody Guthrie nelle sue canzoni: qua si tratta di barboni senza lavoro e senza casa. E senza futuro.
Kromer sa bene ciò che racconta perché in strada c'è stato per cinque anni.
Nato nel 1906 e figlio di operai, Kromer ha fatto il giornalista, il correttore di bozze, l'insegnante e il manovale. E nel frattempo è stato in strada, da uno Stato all'altro in cerca di lavoro. La tubercolosi, un tentativo di suicidio (come si evince dalla dedica "A Jolene che chiuse il gas"), il sanatorio dove incontrò la sua futura moglie e, nel mezzo, questo suo unico lavoro pubblicato nel 1935 negli Stati Uniti e da noi nel 1944.
Nonostante sia stato tradotto e stampato anche in Francia e Inghilterra, questo lavoro non ebbe successo, ma fece scandalo.
In Inghilterra il quarto capitolo (quello in cui Tom, pur di andare a dormire da qualche parte con un tetto sulla testa, si lascia abbordare da un omosessuale) era stato eliminato completamente, mentre in Italia l'omosessauale era diventato una prostituta.
Kromer racconta le cose come le ha viste e vissute, senza giudicarle, con un linguaggio asciutto e scarno: quello dei barboni disperati.
Il pensiero, mentre si legge, va a certe cose che molti anni dopo avrebbero scritto Jean Claude Izzo (Il sole dei morenti) e Charles Bukowski.
Un romanzo tristissimo: giusto quello che ci vuole per tirarsi un po' su di morale.

4 commenti:

zefirina ha detto...

izzo l'ho letto anche io mentre Kromer non lo conoscevo, ora mi hai incuriosito, proverò a cercarlo

guccia ha detto...

Tristemente interessante. E patetica la censura, come sempre. C'è un limite di disumanità oltre il quale l'opinione pubblica proprio non vuole/riesce a vedere.

SI-FA-SI ha detto...

Mmmh..L'amosfera mi interessa..Adoro il Martin Eden di Jack London e le canzoni di Woody Guthrie, ergo leggero' il libro:-)
Grazie....

SI

Morgan ha detto...

Kromer non l'ho letto... ohibò devo riparare! Grazie della dritta.
Morgan