giovedì 22 marzo 2007

La liberazione di Mastrogiacomo [II]

L'avrei scommesso che dopo la liberazione di Daniele Mastrogiacomo sarebbero cominciate le polemiche.
Era successo per le due Simona e per Giuliana Sgrena, figuriamoci se non doveva succedere con il giornalista di Repubblica.
Il fatto che gli USA si siano un po' indispettiti per le modalità del rilascio, mi fa pensare che Mastrogiacomo, e chi era con lui, abbia rischiato la vita anche dopo la liberazione, prima di arrivare in Italia.
Sì perché stavolta non potevano più raccontarcela la storia del check point improvvisato dove per fatalità sarebbe partito qualche colpo ammazzando qualcuno.
Però gli USA e ovviamente, da brava cagnolina da guardia, anche l'Inghilterra, la noticina sul diario ce l'ha voluta mettere.
So che il rilascio di terroristi talebani può non essere utile alla causa occidentale. So che con i terroristi non si tratta, anche se al tempo di Moro e le Brigate Rosse, si era formato il partito della trattativa e la cosa, se permettete, ci riguardava molto, ma molto più da vicino.
So che la solita canzone è: "se si tratta con i sequestratori, oltre a finanziarli, si invogliano a sequestrare" e allora la mia risposta è: via dai teatri di guerra dove siamo coinvolti.
Troppo comodo dire a un giornalista o a un fotoreporter di starsene a casa.
Stiamocene a casa tutti.
Lasciamo che sia il Paese più libero e democratico del mondo a esportare democrazia e libertà.
Noi occupiamoci della nostra ché sarebbe già qualcosa.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Bel post, Ed!

Sottoscrivo in pieno!

Dblk ha detto...

Non male Ed. Epperò mi viene da pensare male, soprattutto se lo sapevamo tutti che c'era in atto uno scambio di ostaggi da almeno una settimana. Ciao, Dblk

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Grazie Vele ;-)
@Dblk: se lo sapevamo tutti vuoi che non lo sapessero gli americani?!!
In fondo le richieste dei sequestratori si conoscevano. Il Governo ha passato la patata bollente a Gino Strada che adesso va a finire che passerà per un amico dei terroristi anziché per uno che si è dato da fare per salvare una vita umana.
Comunque è di poco fa la notizia a Zapping di Renzo Foa: la colpa è della sinistra antagonista.
Tu sai quanto io amo gli Stati Uniti: penso ai registi, agli scrittori, agli artisti in genere. Sarei nemico degli americani se dico ciò che dico?
I francesi e i tedeschi si genuflettono come noi? Hanno problemi?

valentina ha detto...

bel post, sottoscrivo in toto.
v

beppestarnazza ha detto...

Un senso di impotenza mi coglie quando davanti a Floris, l'altra sera a Ballarò, Luttwak e Pisanu attaccano Gabriele Polo (Il Manifesto) sulla opportunità per i giornalisti di stare in posti così a rischio.
E' ovvio: essere in un posto significa testimoniare i fatti, non esserci significa dare la versione dei fatti che più conviene.
Saluti.
P.S.: Ringrazio per gli auguri.

Barbara Tampieri ha detto...

Luttwak si materializza sempre quando si mescola nel torbido.
Devono esserci rimasti male comunque per non averci potuto sparare addosso questa volta.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Beppe: infatti quel genere di persone alla Luttwak preferiscono stare in poltrona e osannare sempre e comunque il governo degli Stati Uniti.
@Lameduck: è quello che ho pensato io: è andata bene che a qualcuno non sia partito un colpo accidentale :D
@Vale: grazie, sei gentilissima.

Anonimo ha detto...

Non sarà che non si è sparato perché stavolta al posto di Celli e della Croce Rossa c'era Gino strada ed Emergency?

Anonimo ha detto...

Grazie della visita e grazie per il Bau, Miao, Ciao :-)

Immagino che, definendo gli Stati Uniti il Paese più libero e democratico del mondo, scherzassi ;). Io apprezzo molti aspetti dell'America, ma quanti ne odio; non c'è grigio per me, solo bianco o nero!

Ciao

Hadamard ha detto...

Ottimo post.
Via dai teatri di guerra e, per favore, non chiamiamo più le guerre "missioni di pace", che è quanto meno contraddittorio!

guccia ha detto...

Veramente felice che qualcuno, finalmente, si sia indignato della reazione americana e, soprattutto, abbia ricordato il caso Sgrena-Calipari!