Troppe assenze in Senato
Berluschini è molto arrabbiato per via degli assenteisti della Cdl e chiede nome e cognome di quelli che non c'erano quando si è votato per il Dpef approvato con 154 si e 147 no.
Gli assenti erano otto, solo uno giustificato perché colpito da aneurisma. Sarebbero bastati quei magnifici sette per pareggiare e il Dpef non sarebbe passato.
Dunque, fuori i nomi!
Giuseppe Firrarello e Pasquale Giuliano di Forza Italia.
Francesco Divella, Alfredo Mantovano e Giuseppe Valentino di AN.
Mario Baccini dell'Udc.
Giuseppe Leoni della Lega.
Pure Roberto Calderoli non ha votato, ma era giustificato perché stava presiedendo la seduta.
Qualche giorno fa si era anche votato sulla costituzionalità del decreto Visco-Bersani, passato per cinque voti e con altrettante assenze nel centro destra. Tra queste quelle di Baccini dell'Udc che aveva pensato bene di andarsene a Londra, in qualità di vice presidente, insieme a Marini.
La faccenda aveva fatto infuriare anche Schifani che aveva bacchettato Baccini, trovando inutile la sua trasferta a Londra.
Baccini, tagliando corto, ha fatto sapere a Schifani che lui e i suoi colleghi hanno ben chiaro come fare opposizione, Schifani no.
Ricordo quando subito dopo l'insediamento del governo, riguardo al senato, qualcuno della destra aveva detto che sarebbe bastato un mal di pancia a un senatore della maggioranza per andare sotto.
Per il momento il mal di pancia l'hanno avuto quelli della CDL.
E intanto il compagno Piero pensa di allargare la maggioranza (lo sentivo dalla scorsa legislatura che il compagno Follini sarebbe passato di qua) anche se Prodi ha detto no a eventuali allargamenti della maggioranza.
Nel frattempo il Giornale titola a nove colonne: "Il Senato è diventato come il Libano. Ogni giorno una guerra".
In Libano sono morte circa 600 persone in poco più di due settimane.
Fate due conti e vedrete quanto ci vorrebbe ad avere un parlamento pulitissimo, se fosse come titola il quotidiano del fratello più furbo di Berluschini.
1 commento:
Che il Giornale non sia in grado di far corrispondere la reatà al suo nome è cosa ormai nota, per quanto riguarda berluschino ci sarà da ridere...grandi parole sullo scudetto assegnato all'Inter, ha perso la solita occasione per stare zitto.
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