Berlusconi, Gheddafi e noi

Non c'è niente da fare: Berluschini porta sfiga.
Non solo ha portato l'Italia sull'orlo del baratro, ma porta sfiga anche in politica estera.
E' amico di Putin e quello ci chiude i rubinetti del gas e arricchisce l'uranio Iraniano.
Dopo i fatti delle vignette, la maglietta del dentista Calderoli e i disordini in Libia, dichiara: "Ho parlato a lungo con Gheddafi, il quale mi ha assicurato la tutela dell'incolumità dei nostri connazionali in Libia e del personale del nostro consolato" e aggiunge: "Tra i nostri due Paesi non si è verificato e non c'è, ancora oggi, alcun problema".
Si sforza ancora di più e rilascia un'intervista alla TV araba Al Jazeera per dire che è tutto ok.
Avranno sbagliato a tradurre, tant'è che il Colonnello Gheddafi si è svegliato e ha detto che i libici ce l'hanno con noi da quando abbiamo occupato il loro Paese, nel 1911.
Allora le vignette non c'entravano niente, perbacco!
Il bello è che Gheddafi non ha escluso altri attacchi agli italiani, se non pagheremo i danni causati da quella occupazione.
Non è che sparerà qualche missile sul bagnasciuga di Lampedusa, come fece nel 1986?
I tipi della CDL vanno dicendo in televisione che, tra l'altro, il centrosinistra non sarebbe credibile in politica estera.
Ci hanno pensato loro a mettere le cose a posto: Ruggiero, Frattini e Fini, i tre Ministri degli esteri succedutisi in cinque anni di governo Berluschini, al quale chiederei di fare una colletta tra i suoi e di spedire il ricavato a Gheddafi.