domenica 8 gennaio 2006

If 6 was 9

Avevamo preso sul serio
qualcosa con cui ci
è permesso solo giocare
o
viceversa..?
Walter Vogt

Con questa domanda termina una breve poesia che lo psichiatra e scrittore Walter Vogt mi ha dedicato.
Con il "qualcosa" si fa qui riferimento all'impiego delle droghe psichedeliche che modificano la coscienza. Poiché nella presente selezione di alcuni capitoli tratti dal mio libro "LSD-mein Sorgenkind" (LSD - Il mio bambino difficile) si parla dei miei rapporti personali e del carteggio con personalità preminenti che hanno sperimentato sostanze simili, la domanda merita di essere posta all'inizio di questa prefazione.
La mia risposta a questo quesito vuole essere inequivocabile: l'uso delle droghe che agiscono sulla coscienza è qualcosa che deve essere preso con molta serietà. Non si accenna qui ai problemi delle droghe in generale, e questo sia sottolineato esplicitamente, bensì solo a quelle sostanze che trasformano la coscienza in modo del tutto peculiare.
Per il particolare gruppo di droghe di cui si parla in questa sede, sono state suggerite diverse denominazioni, quali: allucinogene, fantastiche, psichedeliche, fino al più recente enteogene. Per lo più in uso è ancora oggi il termine psichedelico, che significa: espandere l'anima.
Fondamentalmente queste sostanze sono: LSD, psilocibina, mescalina, nell'ordine della loro efficacia, che risulta assai diversa. Mentre il dosaggio medio rilevante dell'LSD è di 0,1 millesimi di grammo e di 10 millesimi di grammo per la psilocibina, per quanto riguarda la mescalina esso ammonta a 0,3 grammi.
E' importante e interessante osservare come tutte queste tre sostanze psichedeliche siano in relazione con le piante magiche messicane, con le droghe sacre e anche con le piante che sono state impiegate da millenni in ambito religioso e nelle pratiche magiche di guarigione in Messico e nelle adiacenti regioni del Centro America, dove ancora oggi vengono usate secondo la tradizione.
L'LSD (abbreviazione di Lysergsä dyäthylamid: dietilamide dell'acido lisergico) è una modificazione chimica della idrossietilamide dell'acido lisergico, il maggiore principio attivo della sostanza magica messicana OLOLIUHQUI. Così gli zapotechi e i mazatechi, tribù indiane delle regioni meridionali del Messico, chiamavano i semi di alcune specie di convolvulacee. La psilocibina è il principio attivo psicotropo del fungo magico TEONANACA-TL, tuttora usato soprattutto nel sud del Messico. La mescalina è il principio psicotropo del cactus magico PEYOTL, che cresce nelle regioni settentrionali del Messico: esso occupa un posto importante presso certe tribù indiane del Nord America nell'ambito delle loro cerimonie religiose.
Gli psichedelici si distinguono nettamente per quanto concerne la loro azione sulla psiche umana e le loro proprietà farmacologiche dalle altre droghe, dai narcotici tradizionali derivati dall'oppio come la morfina e l'eroina, dalle sostanze inebrianti ad azione stimolante come la cocaina e l'anfetamina, e altrettanto dai sedativi e dai tranquillanti come il Valium e farmaci affini.
Diversamente da tutti questi stupefacenti, che provocano assuefazione ed il cui impiego assiduo determina danni fisici e psichici, gli psichedelici non danno dipendenza, e sono, a dosaggio normale, praticamente atossici. Ma non sono per questo meno pericolosi dei suddetti narcotici; la loro pericolosità è solamente di natura del tutto diversa. Essa risiede nel carattere della loro particolare azione psichica. I peculiari effetti psichici delle sostanze psichedeliche consistono in una radicale modificazione di coscienza, in cui il mondo esterno e lo sperimentatore stesso subiscono una profonda trasformazione che puo' colmare di gioia ma anche di sgomento. I confini tra mondo esterno e mondo interiore sembrano completamente soppressi. Le sensazioni e la fantasia sono enormemente intensificate. Visioni fantastiche, ispiratrici a volte di una beatitudine tra le più sublimi, a volte di un terrore tra i più profondi, vengono vissute come totalmente reali.
Spesso riappaiono alla coscienza vivide immagini di esperienze passate, appartenenti talvolta alla prima infanzia.
In particolar modo per quest'ultima azione, gli psichedelici si sono rivelati dei preziosi aiuti farmacologici in psicoanalisi e in psicoterapia. Nell'inebriamento psichedelico avvenimenti traumatici dimenticati o rimossi possono essere ricondotti allo stato cosciente in maniera accelerata, rendendo così possibile il trattamento terapeutico.
I pericoli connessi ad un impiego incontrollato e sconsiderato di queste sostanze consistono nel fatto che l'esperienza profondamente trasformata del mondo interiore ed esterno non puo' essere assimilata e integrata nel contesto della realtà ordinaria; ciò puo' causare uno shock psichico fino al crollo
psicotico con perdita di senso della realtà, con i rischi connessi di incidenti e nel peggiore dei casi un danno psichico permanente.
L'esperienza psichedelica conduce per l'appunto nella profondità della coscienza, dove l'illuminazione e la follia giacciono l'una accanto all'altra.
Gli indiani hanno ben presto compreso questi pericoli, per cui hanno inserito l'uso di questo tipo di droghe entro un contesto cerimoniale, in cui l'esperienza straordinaria è raccolta e utilizzata in modo sensato. Per costoro gli psichedelici sono droghe sacre. Chiunque le prenda senza preparazione interna o esterna, senza devozione e digiuno, senza la sorveglianza dello sciamano, del curandero, come viene chiamato il sacerdote-guaritore, sarà reso pazzo dalle stesse sostanze, o addirittura verrà ucciso; così pensano gli indiani.
Il saggio impiego che gli indiani, basandosi su un'esperienza millenaria, fanno di queste sostanze per loro sacre, dovrebbe servirci da modello per l'uso delle droghe psichedeliche nella nostra società. Con queste non ci è permesso di giocare; debbono essere prese sul serio.
Albert Hofmann, novembre 1991
Prefazione a: LSD - I miei incontri con Huxley, Leary, Jünger e Vogt - Stampa Alternativa-
Detto che non ho mai fatto uso di LSD, faccio gli auguri a Albert Hofmann che oggi compie 100 anni.
Nonostante tutto la cultura psichedelica (dalla musica all'arte, passando per la letteratura e il cinema) gli deve molto.

3 commenti:

Dblk ha detto...

Grazie per gli auguri! Ciao, Dblk

Undine ha detto...

SEI STATO SCELTO!

SI-FA-SI ha detto...

Ammetto la mia compelta ignoranza in materia Ed, ma la dissertazione e' davvero chiarificatrice su tanti luoghi comuni..Tra i miei autori preferiti c'e' sicuramente Castaneda, che tratta appunto dell'argomento;le descrizioni stesse di Castaneda ( os ara' solo l'argomento pazzesco per la ns realta')sono psichedeliche, nel senso che con il suo stile molto spontaneo, con dialoghi e dubbi che sembrano usciti dalla mente di chi legge, riesce a catturare l'attenzione e ad instillare enorme interesse e rispetto per l'intera questione.
Il problema per la ns realta' "civilizzata" e' che appunto non c'e' l'alone di rito e sacralita' che dovrebbe rivestire questa pratica, ma solo l'ennesimo modo per sballare un po' da emeriti coglioni..Si sa: tutto puo' diventare pericoloso, dipende l'uso che se ne fa..Peccato..

SI