domenica 4 dicembre 2005

Rock e pioggia

In questi giorni piovosi, cosa poteva venirmi in mente di ascoltare se non Rainy Day?
Inciso nel 1983, questo LP è considerato il manifesto del movimento musicale californiano meglio conosciuto come paisley underground.
Da qua nasce quella che poi sarebbe stata considerata la nuova psichedelia americana.
Rainy Day non è il classico "Various Artists" album perché in questo caso alcuni amici si sono messi insieme in sala di registrazione e hanno rifatto nove canzoni a modo loro. Gi amici in questione erano componenti dei Rain Parade, Dream Syndicate, Bangles e Three O' Clock, che poi avrebbero avuto la storia che sappiamo. I pezzi sono di Bob Dylan, Neil Young, Lou Reed, Jimi Hendrix, Alex Chilton, Pete Townshend e Beach Boys.


Il disco sprizza belle emozioni da tutti i solchi, la musica è prevalentemente acustica e di psichedelico trovo che ci sia ancora poco, a parte Soon Be Home di Pete Townshend e Rainy Day, Dream Away di Jimi Hendrix, che qua dura undici minuti e chiude il disco, dove David Roback suona la chitarra da semidio.
Sloop John B. ricorda Happy Days; Holacaust (chissà come mai sulla copertina è scritto così), cantata da Kendra Smith è da lacrime, forse più dell'originale di Alex Chilton.E quando canta Susanna Hoffs, tanto per rendere l'idea di com'è la sua voce, sembra che ti dica:«Mi piaci moltissimo e vorrei tanto stare con te, ma ce ne sono novantotto che mi fanno il filo, ora sto con lui, mettiti in coda e vediamo come va a finire.»
Bel disco.

2 commenti:

Gianni Lucini ha detto...

Faccio anch'io parte dell'un per cento. Se vuoi dai un'occhiata al mio blog
http://rockemartello.blogspot.com

SI-FA-SI ha detto...

AHAHA..Efficace l'immagine di Susanna Hoffs:-)...

SI