L'Abruzzo al Pdl, il Molise non lo so
Gianni Chiodi, il candidato del Pdl che aveva messo sul suo sito un video in cui invitava i giovani a presentare il loro curriculum per un eventuale posto di lavoro, ha vinto alla grande.
Per il giornale di Berlusconi è "uno schiaffo al Pd", per Italo Bocchino (un uomo, un perché del Pdl) il voto "prova la tendenza suicida del Pd che avendo consegnato la guida e la linea dell'opposizione a Di Pietro rischia di crollare irrimediabilmente nei consensi".
Ecco, per quest'uomo forse Veltroni dovrebbe essere ancora più soft nei confronti del governo e forse la prossima volta, da qualche altra parte, prenderà più voti.
Credo che le cose non stiano esattamente così.
Probabilmente chi è stato a casa, e stavolta a votare è andato solo il 53% degli aventi diritto, in precedenza aveva votato per il partito di Veltroni. Il bello è che il giorno dopo, con la lungimiranza di una talpa, i leader del Pd dicono che bisogna capire come mai ciò sia avvenuto.
Non l'hanno ancora capito, o fanno finta, che se vanno avanti su questa strada la prossima volta sarà ancora peggio.
Di Pietro ormai è la vera opposizione in Parlamento: per un motivo o per l'altro, dice le cose senza peli sulla lingua, prende il 15% dei voti e dà consigli gratis a Veltroni: "I partiti che non sono nè carne nè pesce, che parlano di riunioni e dicono "ma anche", che non sanno decidere, sono stati puniti".
Chi vuole intendere, intenda.
Del resto i giorni scorsi la Stampa aveva pubblicato un sondaggio svolto in Piemonte in cui emergeva che un elettore su quattro non andrà più a votare e credo che non sia come vuol far credere D'Alema: "quando la metà degli elettori si astiene, il problema è di tutti".
Nel frattempo gli altri a votare ci vanno e votano per gli uomini di Berlusconi che considera "eversivo" e "calunniatore" Di Pietro il quale becca il 10% di voti in più.
La linea da seguire, per il Capo, sarebbe dunque questa: smetterla di dare addosso a Di Pietro (così magari la prossima volta prende meno voti) e piantarla di dire, come ha detto in una intervista radiofonica di qualche giorno fa: "Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei" riferendosi al Pd. Detto da uno che in casa aveva uno stalliere mafioso che "a suo modo è stato un eroe" è di per sé inquietante.
5 commenti:
Se non l'ha capito stavolta...
come canta francesco: è non c'è niente da capire
forse è ora di agire
In Abruzzo s'è votato dopo l'arresto del presidente di regione.
Il candidato dell'Idv perde quattro punti rispetto alla coalizione.
Mi pare che non basti alzare la voce più di Di Pietro per battere Berlusconi.
Rubare meno degli altri non credo sia una politica sufficiente.
Per il resto ho sentito dire molto spesso a Veltroni che lui le cose le avrebbe fatte ancora di più di Berlusconi, non contrarie (vedi voce finanziamenti alle scuole private, per esempio).
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