lunedì 21 gennaio 2008

Paradossi italiani

Non oso immaginare cosa possano pensare nel resto d'Europa di questa povera, triste Italia, la cui immagine è rovinata più da certi politici che dalla monnezza di Napoli, checché se ne dica.
Siamo arrivati a questo punto: la moglie di un ministro, nella fattispecie Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella, viene messa agli arresti domiciliari e invece di dimettersi da Presidente del Consiglio della Regione Campania, chiudersi in casa e morire dalla vergogna, manda baci a tutti ed è "serena". Aggiungendoci un po' di non so cosa (retorica o squallore, fate voi) dicendo che la magistratura perseguita lei e suo marito perché sono cattolici: "Basta guardare alla vicenda del Papa di questi giorni per capire cosa avviene ai cattolici."
Suo marito si dimette da Ministro tra gli applausi di maggioranza e opposizione. Salta fuori che è indagato pure lui (un'altra volta, perché è indagato pure a Catanzaro per l'inchiesta "Why Not"). L'Udeur esce dal governo, ma lo appoggerà esternamente. Più o meno contemporaneamente in Campania viene arrestato l'Udeur (nel senso che ben ventitre esponenti di quel partito finiscono al fresco) e cosa s'inventa il partito in serio pericolo di estinzione? Un ricatto bello e buono: una mozione di condivisione con quanto detto dall'ex Ministro in Aula alla Camera al momento delle dimissioni, e se non passerà sarà crisi.
Nel frattempo l'ex Ministro ieri mattina era all'Angelus in Piazza San Pietro.
Salvatore Cuffaro viene condannato a cinque anni. Esulta, festeggia e torna tranquillamente a fare il governatore della Regione Sicilia perché la condanna non è per mafia.
L'hanno condannato a cinque anni e torna a governare la Sicilia "perché devo rispondere al milione e 600 mila siciliani che mi hanno votato".
Questi sì che sono esempi di "buon padre di famiglia" e di cattolici come Dio comanda: il Papa dovrebbe convocarli in Vaticano e perlomeno ordinare loro di recitare un bel po' di Ave Maria e Padre Nostro per penitenza.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma io li scomunicherei :)

bahrabba.wordpress.com

SdL ha detto...

Fratelli d'italia, l'italia s'è messa agli arresti domiciliari

Anonimo ha detto...

Io in questi casi faccio finta che l'estero non esista. E' un esercizio di autoconvinzione per non soffrire.

Franca ha detto...

Sempre di immondizia si tratta...
Di altra natura ma sempre immondizia resta

valentina ha detto...

Io gli farei portare il cilicio...

Anonimo ha detto...

Siete solo degli atei, miscredenti e comunisti.
Non sentite puzza di zolfo?

Chit ha detto...

No ma tranquillo, adesso cambiano "bobina", ci svegliano e vedrai che... era solo un brutto film!! CREDIAMOCI!!! :-S

flo ha detto...

Penseranno che siamo governati da buffoni, sfruttatori, approfittatori e meschini lucratori senza dignità.
Perchè, noi non pensiamo la stessa cosa forse?
Il paradosso è che noi siamo l'elettorato...

Alberto ha detto...

Quello che per noi sono paradossi per loro sono cose cose normali. Per loro intendo tutti quelli che hanno applaudito il Mastella, e tutti quelli che si sono congratulati col Cuffaro. Non si intravede un minimo di barlume in questo tunnel.

zefirina ha detto...

anche io voglio gli arresti domicilari
ecchecavolo non mi va di venire tutti i giorni a lavorare in questo luogo di perdizioni, metti che mi attaccano qualcosa???

Linea Gotica ha detto...

Cuffaro condannato a 5 anni per favoreggiamento, si è detto soddisfatto. E cosa vuoi che sia un favoreggiamento? Non è stata riconosciuta l'aggravante di favoreggiamento a Cosa Nostra.
Le preghiere di Cuffaro non sono bastate, la condanna è arrivata, ma Cuffaro è felice, si sfrega le mani... Ecco, una cosa così può succedere solo in questa italia...
Cuffaro è stato interdetto dai pubblici uffici, ma resterà Presidente della Regione Siciliana. Un'altra cosa che può succedere solo in italia...
Cuffaro, condannato e felice, esce dal Tribunale quasi trionfante. In italia infatti, i precedenti penali fanno curriculum...

Anonimo ha detto...

mi viene in mente un brano di battiato: Povera Patria.
Di figura in figura, sono profondamente indignato e disgustato