domenica 9 settembre 2007

The Day After

Vorrei dire giusto due o tre cosine sul V-Day di ieri.
Ne avrei alcune anche sui bloggers che ce l'hanno con Grillo perché vorrei capire le origini di questo accanimento, ma la discussione verrebbe troppo lunga e non ne ho voglia: discutere su un blog non è la stessa cosa che discutere in una piazza o in un bar. Questo rimane un mondo virtuale e quando discuto preferisco vedere le persone in faccia e che loro vedano la mia.
Non c'è twitter, tumblr o cose simili che tengano. Mi dispiace.
Non sono un fan di Grillo, non ho aderito al V-Day e non sono andato a firmare anche perché avevo da fare la vendemmia (quella nella vigna, non su Second Life). Probabilmente, se avessi avuto il tempo, ci sarei andato.
Nel nostro Bel Paese siamo arrivati al punto che se uno ha deciso di uscire da questo minestrone che sono diventati la politica e l'ideologia, viene tacciato di qualunquismo.
Forse perché i trentenni di oggi la politica degli anni 60 e 70 non l'hanno mai fatta e non hanno la più pallida idea di cosa significhi avere un ideale. Mi dispiace per loro, davvero.
Se siamo a quasti punti la colpa è mia, ma anche loro. Quindi, al limite, ce n'è per tutti. Mi dispiace che qualcuno mi dia del qualunquista se dico che, per esempio, l'idea del Partito Democratico mi entusiasma poco.
E' sempre stato un classico, per la sinistra omologata e allineata, guardare con cattivo occhio chi, da sinistra, prende le distanze e ha idee diverse: chiedere ai fondatori de Il Manifesto per conferme, tanto per fare un esempio.
Si dice che Grillo sia qualunquista e populista.
A sentirlo c'erano 40.000 persone circa e le firme raccolte, pare, circa 300.000.
Ora, ammesso e non concesso che quelle persone siano tutte qualunquiste, la classe politica dirigente dovrebbe piuttosto interrogarsi sul perché fossero lì, invece di sparare cavolate come hanno fatto Casini e Bossi, giusto per citarne solo due.
Se questa è la deriva, la colpa è anche loro. Se siamo a questi punti è perché chi vota (e anche chi no) si è rotto le scatole di questo andazzo. Paragonare Grillo a Mussolini, francamente mi sembra un po' esagerato. Il Duce aizzava la folla che prevalentemente era composta da ignoranti, opportunisti e pecoroni. Come fanno oggi certi politici, peraltro.
Credo che le cose, in sessant'anni, siano un po' cambiate: chi vota è meno ignorante di quanto lo fossero i suoi nonni o i suoi genitori.
E credo che la maggior parte di quelli che hanno partecipato al V-Day siano meglio informati di loro. Non sono i buzzurri della Lega e neanche i fasci post Fiuggi, per intenderci.
Si discute anche sui tre punti per cui si poteva firmare.
Cosa c'è di qualunquista nel chiedere che 25 parlamentari condannati in via definitiva si tolgano definitivamente di torno?
Cosa c'è di qualunquista nel dire che chi è condannato anche in primo e secondo grado, non possa candidarsi? Dov'è lo scandalo? Stiamo parlando del Parlamento, mica dellla bocciofila del paese. A Bossi sembra un po' esagerato escludere uno per vilipendio alla bandiera. Ma è lui che ha detto che con il tricolore ci si pulisce il didietro, mica uno scaricatore di porto. Eppure ha il coraggio di dire che "così si rischia l'antipolitica".
Il secondo punto: due legislature forse sono poche (anche perché difficilmente da noi durano dieci anni) ma per ripulire il Parlamento dai parassiti e dai banditi non è mica tanto disgustosa l'idea.
Il terzo: i parlamentari siano votati direttamente dai cittadini con la preferenza diretta. Cosa c'è di tanto sconvolgente? Perché se voglio votare per un certo partito mi tocca dare il voto a una persona imposta dalle Segreterie?

Day after day
I will walk and I will play
But the day after today
I will stop
And I will start my way

- Violent Femmes - Add it up -

12 commenti:

Velenero ha detto...

Mi sembra di cogliere tra le righe un riferimento al mio post... :)

ora non ho il tempo di lasciare un commento degno, lo farò domani.

Unknown ha detto...

Grillo è un provocatore, dice che non si presenterà in politica e non ho motivo di non credegli.
La proposta di legge che si poteva firmare durante il V-day mi sembra qualcosa di così normale che in un paese con un minimo di amor proprio sarebbe stata proposta da tutto il parlamento unito...
Chi provoca come Grillo spesso non propone soluzioni realizzabili, ma la pochezza della classe politica di oggi è innegabile e quando li "bastona" con i suoi monologhi non posso che essere d'accordo con lui.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Vele: anche, sì.

Velenero ha detto...

L'aver paragonato Grillo a Mussolini era ovviamente una provocazione, ma ti garantisco che arrivare in piazza e sentirlo urlare come un ossesso, dicendo cose che tutti sappiamo già e ricevere ovazioni, mi ha messo addosso un certo disagio.

Lo scetticismo nei confronti di Grillo (che in altre occasioni ho difeso dalla tendenza a parlarne male che va di moda tra certi bloggers) sta nei presupposti da cui ha fatto partire questa sua iniziativa: dal settembre del 1943, a suo parere, l'Italia è un paese allo sbando. Non sono affatto d'accordo proprio perché, nonostante non ci fossi, riconosco l'importanza enorme della politica fatta "dal basso" negli anni 60 e 70...
Il modo di fare di Grillo, dire che tutto è uno schifo, che tutto è un magna magna, che ci siamo rotti i coglioni, ha una doppia pericolosità:

- da una parte va ad alimentare la sfiducia del cittadino nelle istituzioni, che è esattamente ciò che Berlusconi sta facendo da anni... con la differenza che il secondo lo fa per il suo tornaconto personale, mentre il primo non si capisce bene perché lo faccia... e così arriviamo al secondo punto;

- l'anarchia è in linea teorica la cosa più bella del mondo... ma distruggere le cose vecchie e ballare sulle macerie è fin troppo facile, quello che è oggettivamente difficile è ricorstruire qualcosa di nuovo dopo aver distrutto il vecchio...

ecco, mi sembra che Grillo sia solo interessato a distruggere senza preoccuparsi da subito di cosa andrebbe costruito dopo... ed in genere è in situazioni come queste che emerge l'eversione (e non accanendosi contro i lavavetri, come dice Amato).

La gente che ascoltava Grillo in piazza è sicuramente più colta ed informata di quelli che ascoltavano Mussolini più di 70 anni fa...ma credo che la società italiana sia cambiata e quindi diversamente influenzabile...

Quando Bergonzoni definiva i reality show "mezzi di distrazione di massa" è partita un'ovazione, eppure, temo che molte delle persone che applaudivano, tra qualche settimana guarderanno l'Isola dei famosi, con l'illusione di farlo con la "giusta distanza critica"... mentre, invece, non dovrebbero guardarlo e basta...

Così come, alcuni dei presenti, indossavano orgogliosamente la maglietta NO LOGO, insieme agli occhiali Ray Ban e le Nike ai piedi...

Per alcuni questa è incoerenza (i militanti della FGCI che negli anni 70 disertavano le riunioni per tornare a casa a vedere Happy Days), per me è solo confusione... e non è urlando VAFFANCULO da un palco che si farà chiarezza.

(perdona il commento fiume...)

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@Vele: ecco se avessi argomentato così sulla tua scialuppa avrei capito subito cosa intendevi senza stupirmi. Trovo che in ogni caso questa classe politica abbia bisogno di una scossa ed è allucinante che a dovergliela dare sia un comico anziché qualcuno "da dentro".

Velenero ha detto...

Purtroppo le scialuppe sono piccole ed è difficile argomentare una cosa scrivendo con il cellulare... :)

Circa la scossa alla classe politica data da un comico, penso che sia una cosa analoga al giornalismo televisivo d'inchiesta che in Italia (quasi) non esiste, così i cittadini sono costretti a rivolgersi alle Iene o al Gabibbo...

Franca ha detto...

Ritengo che la proposta di legge presentata da Beppe Grillo sia in larga misura condivisibile.
Sono pienamente d'accordo con la possibilità di esprimere una preferenza. Nell'ambito di una lista comunque scelta dal partito, la preferenza l'elettore ha almeno un piccolo spazio per dire la sua.
Concordo con l'ineleggibilità di chi è stato condannato in via definitiva qualunque sia il reato.
Penso che la sospensione dalla carica dovrebbe riguardare solo i reati contro la P.A. mentre per gli altri dovrebbe valere la presunzione d'innocenza fino alla sentenza definitiva. Scelgano i partiti di appartenenza il comportamento da tenere nel tempo intercorrente.
Sul numero dei mandati sono abbastanza indecisa. Non sono d'accordo a limitarli per legge (non lo sono nemmeno e a maggior ragione per i Sindaci), ma non sono nemmeno d'accordo che uno faccia il parlamentare a vita.
Magari con il meccanismo delle preferenze si riesce ad evitare senza introdurre l'obbligo di legge.
Sull'iniziativa in sé alcune perplessità ce l'ho.
Intanto non condivido la generalizzazione: "tutti" rubano, "tutto" è allo sfascio e così via.
Ci sono anche tanti amministratori onesti ed attenti. Io ho fatto il vicesindaco del mio paese e so come mi sono comportata e ne conosco personalmente tanti che si sono comportati allo stesso modo.
In secondo luogo non si può solo tirare il sasso e rimanere a guardare: dopo la protesta bisogna avanzare la proposta. Altrimenti non serve a niente, anzi forse serve solo a creare maggiore qualunquismo

missbit ha detto...

Io trovo giusto il limite a 2 mandati, per evitare che esista la CASTA dei politici per professione. Penso che questi signori, sapendo che ritorneranno ad essere privati cittadini, si preoccuperebbero seriamente delle sorti del Paese, molto più di quanto facciano ora.

zefirina ha detto...

sono andata a vedere lo spettacolo di grillo questo inverno, ogni tanto navigo nel suo blog, qualcosa di quello che dice lo condivido, non mi piace il modo, non sempre, probabilmente ha a che vedere con il mio modo di gestire la "rabbia", o meglio con il mio modo di non gestirla, in effetti a volte ho l'impressione che si facciano un bel po' di denunce roboanti senza però di contro proporre soluzioni sensate.
E poi già il fatto di proporre un vaffanc...day per quanto l'uso dell'epiteto possa essere liberatorio, a me infastidisce un poco.
Dei tre punti citati sono anche io indecisa sulle legislature, primo perchè come diceva ed a volte durano poco, io lo so bene, e poi se uno non è proprio attaccato alla poltrona ma crede veramente di poter cambiare le regole sedendo in parlmento, che gli diamo la scadenza come fosse un prodotto alimentare????

sonnenschein ha detto...

...faccio parte dei trentenni che citi in questo tuo post e da una parte mi vanto di non saperne un "acca" di politica...anche perchè è solo un gran casino la politica italiana e più che altro un "magna magna" generale a prescindere di chi sia al governo... l'unica cosa che mi rammarica molto è che dai contro a Bossi: x me è un uomo davvero "in gamba" ...forse anche perchè proviene dalle mie parti... ma la penso quasi sempre come lui: via il potere a Roma ladrona!!!
Ciao

mario ha detto...

Le questioni sollevate da Grillo riguardano la politica, il lavoro e l'ambiente.
La qualità del suo intervento sarà direttamente proporzionale a quanto si riuscirà a fare ricucendo la coscienza della gente su questioni che toccano la vita delle persone.
E questo dipende da noi.
spero che chi sia andato lì non si sia voluto limitare a cogliere solo il discorso che riguarda il politico inquisito.
Quello è troppo semplice anche perchè, per coerenza, mi dovrebbero spiegare poi perchè li vanno a votare i partiti e perchè si appassionano tanto ai loro destini.
Preferisco uno che smuove la coscienza parlando di precariato e sviluppo sostenibile ad un sindaco sceriffo che parla di rom e lavavetri.
Mario
p.s.
bel post

Associazione ImperiaParla! ha detto...

@franca: la proposta mi pare che ci sia.
@zefirina e missbit(grazie per la visita): per le legislature forse è meglio tre.
@miri: però a magnà a Roma ci sono anche Bossi e i suoi ;-)
@mario: d'accordissimo.