venerdì 20 luglio 2007

Non dimentichiamo

Quel venerdì 20 luglio del 2001 era una giornata strana e nel pomeriggio si fece tesa.
A Genova c'era mio figlio, aveva 19 anni.
Stavo guardando il corteo in diretta su Primo Canale e quando dissero che un ragazzo di circa vent'anni era stato ucciso negli scontri, oltre la rabbia mi prese anche il panico.
Avevano ucciso Carlo Giuliani, ma chiunque in quel pomeriggio avrebbe potuto essere colpito e ucciso, vista la violenza usata alla cieca dai tutori dell'ordine.
Qualche anno dopo ho conosciuto i genitori di Carlo, venuti anche nella mia città a raccontare del figlio e di quello che successe in Piazza Alimonda, quel venerdì 20 luglio del 2001. Il loro dolore potevo solo immaginarlo.
Non ho voglia di aggiungere altro. Ho solo voglia di continuare a ricordare Carlo Giuliani e tutti quelli che a Genova hanno preso le botte.
Quel pomeriggio ho capito che ci vuole poco a passare da una democrazia (seppur apparente) a una dittatura bella e buona.
I giovani che c'erano non dimentichino: un giorno potranno raccontarlo ai loro figli affinché capiscano anche loro.

16 commenti:

Barbara Tampieri ha detto...

Di fronte alle tante idiozie che ancora si sentono dire attorno al G8 di Genova mi domando: ma quanta informazione vera c'è stata su quei fatti? Noi sappiamo della Diaz, di Bolzaneto, dei pestaggi indiscriminati (e lo sanno purtroppo anche all'estero) perchè ci siamo presi la briga di guardare i chilometri di filmati su quei giorni ma la cosiddetta "ggente"?

Anonimo ha detto...

L'importante è che si continui a parlarne e non si cerchi di far passare il tutto come uno spiacevole incidente ormai da relegare in cantina. In questi anni mi pare che si sia fatto tutto tranne che chiarezza.

Franca ha detto...

Quel venerdì 20 luglio del 2001 era una giornata strana anche per me.
A Genova c'era mia figlia, aveva 18 anni. Stavo guardando il corteo in diretta su Canale 5 quando dissero che una ragazza era stata malmenata negli scontri e non si sapeva in che condizioni fosse. I cellulari non davano segnali. Mi prese la paura e non mi sono più staccata dalla televisione. La rabbia ce l'ho ancora oggi sentendo parlare di quei fatti con superficialità agghiacciante da chi lì non c'è stato. Come sempre in Italia tutta la verità non si saprà mai, ma a noi abbiamo il dovere di non dimenticare.

Unknown ha detto...

Una pagina molto triste della nostra storia, su cui deve ancora essere fatta molta chiarezza.

Chit ha detto...

Io esco un po' dal coro e pur ribadendo la necessità di condannare quegli episodi, chiedo però che venga fatta distinzione tra coloro che manifestavano pacificamente (Maria Pellis Spaccini ad esempio) e coloro che lo facevano a volto coperto con fare decisamente poco "amichevole".

Sono uno di quelli che combatte e combatterà sempre per la verità in qualsiasi campo ma, continuo a ribadire, che pur essendo CONTRO ogni forma di violenza, davanti ad uno con un estintore penso che anch'io avrei potuto reagire male.

Ciò premesso pieno appoggio a coloro che lottano per la verità e che pian piano la stanno vedendo venire a galla. Sono queste le vere cose che devono dar fiducia e servire da prova tangibile che la democrazia non è morta ma, probabilmente, è "solo" agonizzante.

Alberto ha detto...

"Nel luglio 2001 vi fu in Italia una violazione dei diritti umani di proporzioni mai viste in Europa nella Storia più recente"
dal rapporto di Amnesty International

zefirina ha detto...

io invece ero riuscita a dissuadere valentina dall'andarci,però c'erano altri amici e sono stata in ansia per loro. Io ero in ufficio quindi non ho vissuto in diretta la tragedia, avevo chiamato i bambini (allora erano tali) che mi avevano detto che stava succedendo il finimondo e mi ero pure arrabbiata con mia madre che aveva fatto vedere loro quelle immagini...
conservo ancora la copia di diario che parla di quella giornata
ancora oggi non ho parole

Barbara Tampieri ha detto...

@ chit
scusa chit, ma questa storia dell'estintore sta diventando pazzesca. Pazzesco come tutti la ripetano come un mantra ogni volta che si parla di P.zza Alimonda.
Ci rendiamo conto che vedere uno con un estintore in mano e dire che quello con l'estintore in mano voleva uccidere sono due cose diverse? Ma, se parliamo di armi, vogliamo mettere una pistola contro un estintore? E se vediamo altre immagini non schiacciate dal teleobiettivo, ci si rende conto che Giuliani era a quattro metri dal defender. Provate voi a centrare l'apertura del vetro posteriore da quattro metri e uccidere l'occupante.
Io non c'ero e non sono depositaria della verità. Ossevo delle immagini e faccio tute le ipotesi possibili. Mi domando per esempio perchè c'è un gruppo di carabinieri di fianco al defender che non interviene in difesa dei colleghi intrappolati dentro. E infine mi domando perchè quelli che tu dici giustamente erano scesi in piazza per fare casino non furono fermati mentre furono massacrati quelli che erano più pacifici, compresi sanitari e giornalisti al seguito.

guccia ha detto...

Come ha già scritto mia mamma io c'ero. Ho appena pubblicato un post con la testimonianza, non puoi immaginare quanto è stato difficile. I dettagli peggiori non riesco a scriverli.
Non potremo mai dimenticare, neanche volendo.

@chit
Dovresti però renderti conto che la cosa veramente tragica di quei giorni non sono stati due vandali isolati ma il comportamento violento, omicida, illegale della polizia. Dovresti sforzarti di capire che i testimoni, come me, nonché alcune fotografie riportano il fatto che i carabinieri uscivano dalle caserme e dalle camionette vestiti da black block con spranghe di ferro e che sono stati loro a spaccare tutto.
Dovresti sforzare di capire che chi non c'era non se lo può neanche immaginare perché i primi ad essere picchiati e di cui veniva distrutta l'attrezzatura erano i giornalisti. Un mio amico è sparito per giorni, lo tenevano nascosto perché i danni che aveva subito non potevano in nessun modo essere spiegati RAZIONALMENTE. Dovresti capire cche quando Carlo ha alzato l'estintore aveva GIA' una pistola puntata alla testa. E tante altre cose che non mi permetto di dire solo perché questo non è il mio blog.

guccia ha detto...

chit Devo anche dirti che si sta a volto coperto perché se ti riconoscono anche senza aver fatto nulla ti fanno quello che tante testimonianze hanno riportato. Ho fatto anni di attività politica per le strade e so di cosa sto parlando. Carlo l'estintore l'ha raccolto per terra dopo che l'avevano usato i carabinieri per sfondare il vetro infrangibile e poter sparare, mirando alla testa. Era a più di 4 metri dalla camionetta per cui per loro non era una minaccia. Smettiamola e tirate fuori SOLO la verità. Illazioni non servono. Vai nel blog di joe, fra i miei link, ha solo 17 anni ma ha riportato le cose esattamente come sono andate per quanto riguarda Carlo. Basta infangarne la memoria, era un ragazzo stupendo, merita rispetto!

guccia ha detto...

ed un'ultima cosa, poi non ti sporco più, ma le mani mi tremano. Vogliamo ricordarlo che gli sono passati sopra con la jeep due volte mentre era ancora vivo? Vogliamo ricordarlo che hanno allontanato con la violenza i manifestanti che volevano soccorrerlo e poi hanno preso il corpo a calci?!?
E voi state a discutere di qualche sassata? Io non ne ho tirate ma dopo tutto questo era TANTA la voglia di farlo.

Chit ha detto...

Io non voglio fare polemica nè con Lameduck, nè con Guccia però, non vogliateme se la penso in modo diverso. Leggo consigli di leggere qua o là; bè, sappiate che le mie informazioni in merito le ho già raccolte anni fa.
Che a Genova siano successe cose indecorose e vergognose da parte delle autorità personalmente l'ho saputo la domenica stessa per voce di un mio amico medico, uno dei pochi entrati a Bolzaneto e che ha visto come venivano "trattati" gli arrestati. E non posso e non voglio aggiungere altro perchè a testimoniare le mie idee, prima di queste parole ci sono 39 anni di militanza convinta e di sostenimento delle azioni.
Per questo non ho bisogno di andare nel blog di nessuno a leggere le ricostruzioni di questo o quello.
Non c'ero in piazza Alimonda, anch'io come Lameduck ho visto delle immagini e mi sono fatto una certa idea MIA in merito. Mi dispiace che non coincida con la vostra ma credo vada comunque accettata e rispettata.
Cara Guccia io non sto infangando Carlo, sia ben chiaro! NON CONOSCEVO CARLO e, come nel mio stile, mi guardo bene dal parlarne e meno che meno dal giudicarlo come uomo. Certo è che anche la persona più dolce, buona e brava del mondo non è immune dal fare una cazzata. Lui secondo me l'ha fatta e l'ha pagata carissima. Ma personalmente se mi devo proprio indignare lo faccio perchè sono state massacrate gratuitamente persone come Maria Pellis Spaccini ed altri manifestanti come ampiamente dimostrato.
Ripeto questa non vuol essere la verità o legge ma solo un pensiero leggermente fuori dal coro da uno che poi ha gli stessi ideali e combatte le stesse battaglie che combattete voi.

guccia ha detto...

Tu stai giudicando degli atti di un ragazzo non conoscendoli. Perché la verità non è ancora stata dimostrata dalla magistratura (e non lo sarà mai anche se nei nostri cuori e in quello della madre c'è già). Qual'è la cazzata a cui ti riferisci? Avere indosso un passamontagna per ripararsi da denunce e gas (illegali) dei lacrimogeni? Oppure aver raccolto un estintore da terra che non avrebbe neppure scalfito il defender dopo che qualcuno ti ha puntato una pistola alla testa? Essere ancora vivo mentre gli passavano sopra e lo prendevano a calci? Oppure aver reagito alla violenza fascista, esagerata della polizia (in modo per niente pericoloso per l'incolumità degli agenti, in tutti i casi)? Avremmo dovuto solo farci pestare, insultare, ammazzare? Lo sai qual'è la vera cazzata che ha fatto, l'unica? Invece di andare al mare, come voleva, essere sceso in strada per dare una mano, perché non tollerava quella violenza. Questa è stata una grossissima cazzata. La sua vita valeva molto di più.

Io ho smesso presto di analizzare al misurino le fotografie e i video ma ho letto le poesie di un ragazzo della mia età che avrebbe potuto dare molto a tante persone, quelle che aiutava per strada e soprattutto quelle che lo avevano cresciuto e amato.
Ricorderò sempre Carlo come una vittima innocente di una pazzia organizzata. Spero che la sua morte non sia servita a niente, ma tanto spesso ho paura di sì.

Fa male che parlare di Genova sia sempre e comunque una polemica, anche con chi credi vicino. Sogno che un giorno la verità venga fuori. Mi ha fatto male per anni più delle botte non essere creduta. Ho paura che l'opinione pubblica sia il male più grande della società.

Giuseppe ha detto...

Quello che è successo quel giorno è davvero uno scandalo che continua ancora oggi. Mi chiedo come è possibile che succeda un fatto del genere e che non ci sia nessuno a pagare?
Possibile che abbiamo accettato quell'abuso, quella violenza? No, non è normale. C'è bisogno di fare chiarezza e di giustizia.

Ciao e buona serata

Anonimo ha detto...

Però, che ricorrenze brutte ci sono a luglio...
oggi Carlo, ieri Paolo.
Luglio nefasto.

Franca ha detto...

Non posso far altro che ribadire che può giudicare i fatti accaduti a Genova solo chi c'era. Ma un paio di cose mi sento di dirle. La prima: stranamente hanno preso le botte solo i pacifisti, mentre nessun black blok risulta ferito, eppure erano i più riconoscibili. Sarà un caso? La seconda: il comportamento delle cosiddette "forze dell'ordine" è stato uno dei più violenti (vedi anche Napoli che è stata la prova generale) che si ricordi dopo i fatti del 1960. Anche qui sarà un caso che per al governo per la prima volta dopo la guerra c'erano i fascisti?