venerdì 23 febbraio 2007

Diamo i numeri?

Le 281 pagine del programma "Per il bene dell'Italia" (sono andato a recuperarlo nella rumenta) in 282 giorni si sono ridotti a una paginetta così:
1.«Rispetto degli impegni internazionali e di pace. Sostegno costante alle iniziative di politica estera e di difesa stabilite in ambito Onu ed ai nostri impegni internazionali, derivanti dall'appartenenza all'Unione Europea e all'Alleanza Atlantica, con riferimento anche al nostro attuale impegno nella missione in Afghanistan. Una incisiva azione per il sostegno e la valorizzazione del patrimonio rappresentato dalle comunità italiane all'estero».
2.«Impegno forte per la cultura, scuola, università, ricerca e innovazione».
3.«Rapida attuazione del piano infrastrutturale e in particolare ai corridoi europei (compresa la Torino-Lione). Impegno sulla mobilità sostenibile».
4.«Programma per l'efficienza e la diversificazione delle fonti energetiche: fonti rinnovabili e localizzazione e realizzazione rigassificatori».
5.«Prosecuzione dell'azione di liberalizzazioni e di tutela del cittadino consumatore nell'ambito dei servizi e delle professioni».
6.«Attenzione permanente e impegno concreto a favore del Mezzogiorno, a partire dalla sicurezza».
7.«Azione concreta e immediata di riduzione significativa della spesa pubblica e della spesa legata alle attività politiche e istituzionali (costi della politica)».
8.«Riordino del sistema previdenziale con grande attenzione alle compatibilità finanziarie e privilegiando le pensioni basse e i giovani. Con l'impegno a reperire una quota delle risorse necessarie attraverso una razionalizzazione della spesa che passa attraverso anche l'unificazione degli enti previdenziali».
9.«Rilancio delle politiche a sostegno della famiglia attraverso l'estensione universale di assegni familiari più corposi e un piano concreto di aumento significativo degli asili nido».
10.«Rapida soluzione della incompatibilità tra incarichi, di governo e parlamentari, secondo le modalità già concordate».
11.«Il portavoce del presidente, al fine di dare maggiore coerenza alla comunicazione, assume il ruolo di portavoce dell'esecutivo».
12.«In coerenza con tale principio, per assicurare piena efficacia all'azione di governo, al presidente del Consiglio è riconosciuta l'autorità di esprimere in maniera unitaria la posizione del governo stesso in caso di contrasto».

Ora va bene che Berlusconi al governo nessuno di noi lo vuole, ma cosa bisognava scrivere ancora per far contenti Vaticano e opposizione?
Dovesse capitare che mi torni la voglia di andare a votare, faccio una proposta: la prossima volta il programmino di una pagina lo facciamo noi, a questo punto non c'è bisogno neanche di sforzarsi troppo, basta aggiungere DICO, Telecomunicazioni, No Tav, no esercito in giro per il mondo a portare democrazia e il programma è fatto.
Poi chi ci sta prende il voto, chi non ci sta se lo scorda.
Sono talmente deluso che a momenti non me ne frega più niente di questo.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

grande ed. vaglielo a spiegare a questi quattro democristiani che i 12 punti servono solo per far star zitti comunisti vaticano e opposizione: Al cittadino il solito pugno di mosche.
bella l'idea del controprogrammino,
corro a bloggarne uno mio mio :)

Anonimo ha detto...

ah, a onor del vero le 281 pagine restano. i 12 punti non sono il riassunto, servono per far sottoscrivere a noi comunisti le regole d'ingaggio sulle questioni future.

Associazione ImperiaParla! ha detto...

:D

Fly ha detto...

Pur di non far tornare Berlusconi, io sono contenta così. Per ora.