giovedì 21 dicembre 2006

Welby

Non ne ho mai voluto parlare, ma adesso che è riuscito a ottenere ciò che voleva, due o tre cose sul caso Piergiorgio Welby le voglio dire.
All'inizio, stupidamente, mi dicevo che qualche suo amico avrebbe potuto fare come Jack Nicholson fa con Will Sampson nel film "Qualcuno volò sul nido del cuculo": lo soffoca col cuscino mentre dorme. E non se ne parla più.
Invece è stato questo il punto: parlarne.
E mi sono inchinato alla battaglia radicale (bella, non violenta e determinata) di Welby.
Solo così si poteva finalmente discutere di eutanasia e solo così ho potuto constatare (se mai ne avessi avuto bisogno) che la classe politica italiana, a parte qualche rara eccezione, ha la mente ancora negli anni sessanta e come allora si lascia influenzare dal Papa di turno.
Auguro ai Fassino, Casini, Rutelli e compagnia bella di non doversi mai trovare nelle condizioni in cui si è trovato Welby perché se fossi bastardo veramente direi loro, nel caso chiedessero di morire dolcemente: "Ricordatevi di Welby".
E per una volta, sebbene con tristezza, sono contento che Welby ce l'abbia fatta: finalmente è morto.

9 commenti:

Fly ha detto...

Ed, sono d'accordissimo con te.
Finalmente ce l'ha fatta. E che rabbia la politica che si intromette in modo così vecchio in questioni tanto private. Secondo me ci sono cose che sono assolutamente personali, di cui la politica non deve occuparsene. Il "caso Welby" è una di queste.
Ognuno dev'essere lasciato libero di poter morire in pace.

Barbara Tampieri ha detto...

L'ho saputo solo ora, non conosco i particolari. Sono sempre stata dalla sua parte. L'unica cosa che mi sono domandata a volte è se qualcuno abbia mai preso in carico la sua grave depressione. Ho l'impressione che anche il suo male di vivere mentale avrebbe potuto ottenere forse solo un minimo, ma un piccolo sollievo. Ora riposi in pace e grazie a lui e alla sua famiglia per la battaglia condotta per tutti coloro che soffrono questa situazione.

Anonimo ha detto...

sono d'accordo. avrebbe potuto fare ciò che ha fatto ieri notte nel silenzio e senza polemiche, ma si è sottoposto agli ultimi tre mesi perchè se ne parlasse. purtroppo l'italia resta un paese dove di certe cosè non si può parlare, anche se si tollerano se succedono senza clamori

Anonimo ha detto...

fassino? casini? rutelli?

questi se si trovassero nella condizione di Welby, pagherebbero per l'eutanasia clandestina...

questo è quello che mi fa rabbia: abbiamo una classe politica IPOCRITA.

Ajeje87 ha detto...

Questi politici fanno davvero rabbia. Speriamo solo che l'ultimo sforzo di welby non sia stato invano

Anonimo ha detto...

Pace a Welby, spero che l'abbia trovata.

OT: Ed grazie per gli auguri, sei un grande fratello maggiore, mi hai commosso.

Max

Anonimo ha detto...

E' stata una battaglia sofferta e necessaria, ma il timore che non cambi nulla rimane...
vale

Anonimo ha detto...

Non è assicurato che la politica recepisca il messaggio di questa tragica vicenda, tuttavia non si può dire che non sia cambiato nulla: si è cominciato finalmente a discutere di questi temi, con un grado di approfondimento decisamente più alto. Per una volta ho apprezzato lo sforzo dei Radicali in questa battaglia, e mi spiace solo che il loro limite sia nella loro clerofobia, mentre su temi come questi occorre il dialogo, piuttosto che la contrapposizione.

Anonimo ha detto...

24 dic 22:05
ROMA - Antonio Guidi, ex ministro della famiglia nel primo governo Berlusconi, critica duramente l'atteggiamento del Vaticano nei confronti del caso Welby: ''Questa chiesa, da cattolico, non mi convince, mi preoccupa e mi permetto di dire, mi irrita''. ''Questa chiesa cattolica che ha aperto le sue porte per i funerali a tiranni, faccendieri, corrotti'', prosegue Guidi in una nota, ''nega la sua accoglienza a chi ha tanto sofferto esponendo con dignita' la sua voglia non di non vivere ma di convivere le sue difficolta' con persone che hanno i suoi stessi problemi estremi. Mi sembra una chiesa astratta, afasica, che parla in teoria di comprensione e di perdono ma non lo attua. Da politico posso accettare le differenze, da cattolico sono sgomento''. (Agr)