venerdì 29 settembre 2006

Modugno-Migliacci in acido?

Dopo anni di studi e di ricerche, sono arrivato alla conclusione che la famosa "Nel blu dipinto di blu", la canzone di Modugno-Migliacci meglio nota come "Volare", è la madre di tutte le canzoni psichedeliche italiane.
Scritta nel 1958, si dice che sia stata ispirata dalla famosa performance "Salto nel vuoto" dell'artista francese Yves Klein creatore, tra l'altro, di un blu particolare: il blu Klein.
Il salto e il blu (mescolati a chissà cos'altro) diedero questi risultati:

Penso che un sogno così non ritorni mai più
Deve aver pensato: lo faccio stavolta, poi giuro che non lo faccio più
mi dipingevo le mani e la faccia di blu
se non si è sconvolti certe cose non si fanno proprio
poi d'improvviso venivo dal vento rapito
e incominciavo a volare nel cielo infinito

e qui cominciava il trip
e volavo, volavo felice più in alto del sole
un bel trip
nel blu dipinto di blu
felice di stare lassù

un bellissimo trip
ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perché
quando tramonta la luna li porta con sé
ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli
che sono blu come un cielo trapunto di stelle

Vedere le stelle è tipico per chi è in acido (Mario Schifani ne sapeva qualcosa)
Volare oh, oh
cantare oh, oh
nel blu degli occhi tuoi blu
felice di stare quaggiù
nel blu degli occhi tuoi blu
felice di stare quaggiù

Apparentemente il trip finisce qui.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

per lucyinthesky bisogna aspettare 9 anni!
;-)

Dblk ha detto...

Open your eyes. Choose Ed! Ciao, Dblk