Sette piani di ruvidezza

Vi avverto: domani, insieme al quotidiano più trash del nord, uscirà un libercolo dal titolo: "Un bel sì per mandare a casa Prodi", dedicato al referendum del 25 giugno.
Probabilmente lo prenderò, giusto per averlo. Per me è come comprare quei libercoli del ventennio fascista che si trovano nei mercatini dell'antiquariato: li sfogli e sorridi per quanto erano abbelinati i lecchini del Duce, che magari l'8 settembre del 43 hanno buttato alle ortiche i distintivi fascisti perché erano uomini tutti d'un pezzo.
Non so se ne parlerò, ma una cosa ve la posso dire già fin d'ora: il 25 giugno voterò un bel NO per salvare la Costituzione e per mandare a ca***e Brunetta e tutti questi qua.
D'Onofrio....
Per fare la Costituzione si sono messe insieme le migliori teste che la Repubblica Italiana potesse vantare, da destra a sinistra, e questi quattro illustri sconosciuti ne cancellano una parte. Beh, sì, hanno avuto le linee guida da Umberto Bossi. Umberto Bossi, vi rendete conto?
Quello che si è portato tutta la famiglia in Parlamento, quando la devolution era passata.
Pon-ti-da! Pon-ti-da!
A me già basta questo per votare NO.
Sarà che son bastian contrario di natura, ma non perdo tempo a studiare i perché e i percome: se una legge la fa Fini, per esempio, a me già sta sulle uova, senza neppure sapere di che legge si tratti. Se la fa Gasparri non ne parliamo e sorvoliamo su quelle della Moratti.
Qualunquista? Una volta uno ha provato a dirmelo.
Sta ancora a piagne*.
*Un sacco bello - Carlo Verdone - 1980 -