martedì 20 giugno 2006

Governo: fuori Rifondazione, dentro l'Udc?

E' quello che si chiede Rina Gagliardi dalle pagine di Liberazione.
Se avete letto l'articolo è inutile stare a riparlare di poteri forti e di quello che Washington gradisce o no.
L'analisi della Gagliardi è lucida e prevede scenari inquietanti.
Si era capito che il partito di Bertinotti poteva essere palla al piede, ma serviva a mandare a casa Berlusconi.
Si era capito pure che l'Udc, e non solo Follini, non è partito da opposizione: è un partito di galantuomini che preferiscono sedere su una poltrona ministeriale piuttosto che su un banchetto dell'opposizione.
Si capisce che Casini non puo' andare al Governo insieme ai comunisti che mangiano bambini e non vanno in chiesa. Per lui non ci sarebbero grandi problemi, vallo a spiegare agli elettori democristiani, però.
Ora che Berlusconi è a casa è arrivato il momento di fare il passo successivo: fare in modo che Rifondazione lasci il Governo, con le buone o con le cattive.
Se così dovesse succedere per il sottoscritto si tratterebbe di una grande delusione perché in fondo Rifondazione è parte dell'Unione, insieme hanno stilato e sottoscritto il programma e vinto le elezioni.
Quello prospettato da Rina Gagliardi sarebbe peggio di un compromesso storico: la prova che in Italia si cammina come i gamberi.
Sarà che la Chiesa mette sempre troppo il becco nella società, fatto è che se il futuro disegnato dalla Gagliardi fosse esatto, si tornerebbe indietro di non so quanti anni.
A dire il vero si comincerebbe una fase nuova perché perlomeno quando c'era il PCI, Berlinguer era di sinistra.
Ora, la parte più consistente di quello che è stato il più grande partito comunista europeo, è rappresentata dai DS che si stanno pericolosamente spostando sempre più al centro e che, come faceva una volta il PCI con Potere Operaio, Lotta Continua e compagnia bella, tende a isolare tutto ciò che gli sta a sinistra. Solo che, diamine, il quadro era ben diverso: c'erano un centro (i democristiani), la sinistra (i comunisti e i socialisti) e la destra (i liberali e i fascisti veri).
Apparentemente lo scenario era più chiaro. Certo, c'erano anche il PRI di La Malfa e il PSDI di Longo, ma quelli con una poltrona da ministro erano sistemati.
Quello di oggi invece è altra cosa.
Spero che le previsioni della Gagliardi vengano smentite dal tempo, ma se dovesse succedere quello che prevede lei, il mio allontanamento dalla politica sarebbe inevitabile.
In parole povere: lo schifo avrebbe la meglio.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma c’è davvero un tentativo di cambiare la maggioranza di governo con l’Udc o con i Folliniani (che oltretutto non avrebbero i numeri) ? Questo scenario lo ipotizza Rina Gagliardi, oggi, su Liberazione. Non ci caschiamo, mi sa che questa analisi è finalizzata a serrare le fila, viste le polemiche interne al partito, dopo molti giorni e notti di "lunghi coltelli".
La corazzata bertinottiana perde pezzi, andato via il Segretarissimo, si è aperta la guerra alla successione. Le minoranze ridono (Ferrando senza fare troppi danni è uscito) e attendono la deflagrazione del blocco di potere di maggioranza.
La segreteria appena eletta non ha avuto grandi consensi e la leadership di Giordano già vacilla.
A questo punto che fare?
Si attendono gli arrivi dei fuoriusciti dei Ds in fuga dal Partito Democratico, ma nel frattempo chi gestirà questa fase intermedia?
Liberazione e la Gagliardi vengono in soccorso della nuova segreteria e ipotizzano un intrigo dei centristi per far fuori Rifondazione.
I terreni di scontro sono già chiari: manovra economica ed Afghanistan. Rifondazione alzerà la voce, ma deve rimanere compatta a sostegno del Governo: si a qualunque finanziaria, si alle truppe in Afghanistan. Il messaggio è: basta polemiche interne e dichiarazioni sulla stampa, fanno il gioco del nemico (l'Udc?). Uniti si deve rimanere... a sostegno del governo.

munchhausen ha detto...

più che fantapolitica mi sembra istigazione a delinquere:
ovvero, creare attorno al governo Prodi le condizioni perchè maturi una tale scelta,
( per poi scoprire, magari, che l' appoggio dell' Udc verrebbe a cadere all' ultimo minuto e con esso il governo ).
In ogni caso: che si tratti difantapolitica o di istigazione, io preferisco sempre Caruso a Cuffaro

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Bene bene.Grazie amici, significa che per lo schifo totale c'è ancora tempo.

Anonimo ha detto...

a me non risulta che ci siano tentativi di cacciare PRC dal governo.... mi risulta invece in modo eclatante che ci sono tentativi di "alcuni" di PRC di forzare l'uscita dal governo.... cosa che era gia' nota in partenza, ma che sta cercando di forzare la situazione in questi giorni critici....
Se l'UDC, o meglio, alcuni dell'UDC volessero rafforzare il governo, rendendolo meno traballante e soggetto alle forze laceranti di cui sopra, purche' sia mantenuto il programma iniziale mi sembra una ottima cosa.....
E' una semplice considerazione di razionalita' politica.... o no?
:)

Anonimo ha detto...

rifondazione si sta rendendo conto che -come scrissi mesi fa sul mio blog- ottenere la camera significava ridurre il proprio peso nel governo.
per di più, non esiste classe dirigente dietro a bertinotti, e le federazioni nelle periferie stanno esplodendo.
che quel disegno sia nella testa di tanti, anche nella coalizione, credo sia difficilmente negabile.
E non è che uno possa stare al governo a prescindere, dovrà pur starci ottenendo qualcosa.
http://moltitudini.splinder.com