domenica 7 maggio 2006

Nuovi? No, svizzeri!

Dalla Svizzera non provengono solo formaggio, cioccolato e orologi: proviene anche rock, e che rock!
A metà degli anni sessanta erano Les Sauterelles, suonavano garage music e facevano il verso, ovviamente, ai Beatles e al beat inglese in generale. Hanno inciso qualche disco, poi, passata l'onda beat, sono diventati i Krokodil: per quel che ne so, il miglior gruppo di prog rock del loro Paese. Certo, c'erano anche gli Shiver, i Pacific Sound, gli Spot, più recentemente (insomma...era il 1977) gli Island (da ascoltare il loro bel "Pictures" dalla splendida copertina) e altri, ma i Krokodil sono stati i più longevi e con una discografia più ricca.
Nel 1969 incidono il primo omonimo disco, l'anno dopo "Swamp" dalla copertina incredibile che sembra fatta con pelle di coccodrillo. Nel 1971, sempre per la Liberty, esce questo "An Invisible World Revealed" che a suo tempo mi colpì per la copertina "fantasy".


Ho comprato pochi dischi alla cieca, c'era sempre qualcuno di cui ti fidavi che sapeva darti il consiglio giusto. Allora, se alle Fiere del disco, un album ti incuriosiva per la copertina (in fondo succede anche nel campo della letteratura: la copertina ha la sua parte nella scelta di un libro, se non si sa nulla dell'autore) e ti dicevano: "E' bello", facevi due conti e lo prendevi. Questo mi è sempre sfuggito perché i conti non tornavano mai, per cui alla fine mi sono rotto e almeno per poterlo giudicare, ho comprato il CD: un supporto che odio, ma che qualche volta ho sfruttato.
Non sempre una bella copertina racchiude un bel disco, anzi, spesso è il contrario.
In questo caso, invece, andava bene tutto e l'ascolto aveva confermato le mie sensazioni.
I componenti del gruppo erano: Walty Anselmo (Chitarra), Düde Dürst (Batteria), Hardy Hepp (Tastiere), Terry Stevens (Basso), Mojo Weideli (Armonica, Flauto e percussioni).
Se pensate al prog sinfonico, melodico e romantico, scordatevelo. Qua la chitarra e, udite udite, l'armonica, danno delle scosse elettriche niente male.
Il disco contiene sei pezzi cantati in inglese, tre per facciata. La scuola tedesca non aveva nulla da invidiare a quella inglese e questi svizzeri vengono da quella scuola.
Già il primo e Swamp non erano male, ma questo è proprio carinissimo. La chitarra non è usata come nella maggior parte dei dischi di rock progressivo, qua è molto tirata e sfiora l'hard, a volte duettando col flauto, altre con l'armonica. Non c'è abuso di tastiere e per chi come me è cresciuto anche con Yes, Elp e Genesis (i King Crimson erano decisamente altra cosa), questo suono è "nuovo" e singolare. Infatti se proprio si volesse collocarli in ambito prog, direi che il loro è fortemente influenzato dall'heavy blues.
Psichedelia? Un pizzico, qua e là, ma pochina.
Grande chitarra che ricorda anche certe cose americane (Blue Cheer) e in ogni caso l'heavy blues di John Mayall, tanto per dire.
I pezzi sono tutti ben fatti, ma su tutti metterei "Lady Of Attaction", "Looking At Time" e "With Little Miss Trimmings".

4 commenti:

valentina ha detto...

beh, mi hai convinto: lo cerco... ti saprò dire.
valentina

Associazione ImperiaParla! ha detto...

Tu sì che te ne intendi. Se hai l'orecchio al progressivo non "classico" credo che ti piacerà.
Spero che a Amsterdam tu sia passata dal Paradiso. Credo che esista ancora e se quei muri potessero parlare!!
No, non ci sono mai stato. Chissà cosa mi ero perso nel 74!

Anonimo ha detto...

Insomma da ascoltare

Anonimo ha detto...

qui da noi abbiamo sempre avuto una scena molto varia e di grande qualita' musicale ma che purtroppo, tranne poche eccezioni,
non e' mai riuscita ad uscire dai
nostri piccoli confini. sauterelles,toad, krokus e adesso
i gotthard non hanno mai dovuto nascondersi di fronte a tanta con-
correnza internazionale.