Quel ramo del lago di Como

La notizia è di ieri: un ragazzo di 19 anni dello Sri Lanka, residente a Como da sei anni, non si è fermato all'alt della polizia in borghese perché provvisto di foglio rosa anziché di patente. E' fuggito prima in macchina, poi a piedi.
Dalla pistola di uno dei due tutori è partito un colpo e il ragazzo è in fin di vita.
Ci sono alcune cosucce che non mi quadrano.
Questi sceriffi dal grilletto facile fanno parte di uno speciale nucleo creato dal comune di Como per combattere i writers, imbrattatori di muri.
Allora mi chiedo:
1) Per combattere gente che ha bombolette spray, ci vuole la pistola?
2) Queste "guardie" sanno sparare oppure no?
3) Voglio dire: se dalla pistola "parte un colpo" è perché quell'arma qualcuno l'ha estratta e ha premuto il grilletto.
Dunque: se sono capaci a sparare significa che hanno un'ottima mira, visto che il ragazzo è stato colpito in testa, ma se hanno una buona mira perché sparare proprio in testa?
Se invece il colpo è arrivato proprio lì per caso, allora significa che forse farebbero meglio ad andare più spesso al poligono di tiro, tanto per allenarsi meglio.
Intendo dire che prima di sparare in testa a un essere umano, magari si potrebbe sparare prima un colpo in aria e poi, al limite, mirare alle gambe, per fare un esempio.
Forse sarebbe addirittura meglio non dare armi in dotazione a gente troppo facile al grilletto, che si lascia prendere facilmente dal panico e non riesce a controllare le proprie azioni.
Sì, lo so, quel vigile ora è indagato, ma il ragazzo è in fin di vita.
Sono d'accordo che anche per il tutore siano momenti particolari, ma cribbio, prima di sparare pensateci tre volte, se proprio non vi trovate in pericolo di vita!