Miasmi lisergici
Miasma è uscito all'inizio del 1987.
In Italia si era parlato di Bevis Frond e di questo disco su Rockerilla e credo poche altre riviste specializzate, ma io avevo avuto la fortuna di comprarlo prima, a 6 sterline da Funhouse, uno dei primi venditori inglesi per corrispondenza.
Non c'erano ancora i blog e non c'era Paypal: arrivavano i cataloghi a casa, si sceglieva qualche disco e si scriveva per ordinarli.
Dopo qualche giorno arrivava la risposta in cui venivano indicati i dischi che erano stati riservati, si spediva l'ammontare con raccomandata o con vaglia internazionale e poi si aspettava il pacco.
Funhouse vendeva dischi rari degli anni sessanta e settanta, ma nelle liste metteva anche qualche disco nuovo di oscure etichette indipendenti (inglesi e americane) e li vendeva a 4 o 6 sterline.
Se guardo oggi quelle liste mi viene da piangere: vendeva dischi rari a 60 sterline (e purtroppo era già tanto) che per averli oggi devi sborsare quattro o cinque volte di più.
Mi fidavo dei gusti di Malcolm (così si chiamava il venditore) e dal momento che scriveva bene di Bevis Frond, acquistai Miasma.
Mi piacque molto e intanto nel giro cresceva la curiosità: chi era Bevis Frond?
Dal momento che l'etichetta, la Woronzow di Londra, era la sua, e che sulla copertina era l'unico indizio, decisi di scrivergli per chiedegli se per caso fosse un fantasma. All'epoca si pensava potesse essere uno scherzo di qualche musicista conosciuto che aveva voluto incidere un disco in incognito, tanto per divertirsi.
Lui mi rispose dicendo che non era un fantasma, bensì Nick Salomon, uno a cui piaceva suonare e collezionare dischi.
Poi uscì la recensione del disco su Rockerilla, la fotocopiai e gliela mandai.
Insomma, cominciò uno scambio epistolare tra noi e ogni volta che stava per uscire un disco, suo o di qualcuno che incideva per la sua piccola etichetta (Mick Wills, Phil Schoenfelt, per dire), mi avvertiva e poi me lo spediva direttamente.
Gli inglesi usavano buste sottili e una volta il postino aveva cercato di piegarne una per farla entrare nella mia cassetta delle poste. C'è mancato poco che me lo mangiassi (il postino, intendo).
Nick mi dava consigli sui dischi da ascoltare (a lui piacevano i Pearls Before Swine, gli Spirit ecc.ecc.) e ci raccontavamo qualche fatto nostro.
Nei primi anni novanta venne in Italia per il primo breve tour, così a Genova, in non ricordo quale teatro, lo conobbi personalmente.
Un tipo gentilissimo, timido, riservato. Suonava con Greg Show (bassista che non era mai uscito dal giro underground inglese) con Rod Goodway (chitarrista, anche lui da anni nel giro underground inglese) e Martin Crowley (batteria).
Alla fine del concerto andai a salutarlo nel backstage e me li presentò tutti. Mi comunicò le altre date del tour italiano e mi disse che gli avrebbe fatto piacere incontrarmi in qualche altro posto, ma non mi fu possibile.
Miasma fu una sorpresa, suonato e inciso come fossero stati ancora gli anni sessanta, con richiami ai Byrds, ai Cream e a Hendrix. Un ritorno alle origini con organo Farfisa e assoli di chitarra pieni di feedback.
Pezzi come "She's In Love With Time", "Splendid Isolation" e "The Newgate Wind" sono notevoli.
In seguito, ogni anno, uscivano circa due dischi, ma a parte i primi quattro trovavo fossero ripetitivi e poco esaltanti. Aveva un gruppo parallelo, gli Outskirts Of Infinity, ha inciso con Twink, con Randy California (esiste un flexi a tal proposito) e con Nick Vannini dei toscani Soul Hunters, tra gli altri, che aveva incontrato da Contempo, cercando dischi. Lui amava la Toscana e lo testimonia anche il pezzo "Mediaeval Sienese Acid Blues" sul "live" "Ear Song" stampato su Reckless.
Miasma è un disco che continua a piacermi. In ogni solco si sente la passione e l'onestà dell'artista che suona benissimo la chitarra.
Poi uscirono altri dischi che non mi entusiasmarono più, anche se non glielo dissi mai.
Ci perdemmo di vista (ebbe anche problemi di salute, per fortuna superati senza complicazioni), smisi di comprare i suoi dischi, ma Miasma e Nick Saloman sono dentro me e ci resteranno.
4 commenti:
bella storia!
Magari tu ce l'hai vicino Nick e chissà quanti dischi potresti trovare nei mercatini dell'usato, Chiara.
Un abbraccio anche a te e un grazie a Diderot.
Che storia. E conoscere dal vero i personaggi, è davvero una fortuna.
Sì Beppe, soprattutto se sono persone semplici e di animo buono.
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