giovedì 16 marzo 2006

Il cerbero dei blogger



Da lui non avevo capito bene, così son passato da lei e ho capito meglio. Il tutto è confermato da Beppe Grillo.
Dire che è una faccenda spiacevole è poco.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

che schifo

Anonimo ha detto...

devo essere meno criptico!

Anonimo ha detto...

Decisamente odiosa la cosa...
ciao
Barbara

Anonimo ha detto...

Ragazzi, sta volta devo fare un commento nazionalreazionario: purtroppo quello che è successo sarebbe sbagliato se vivessimo nel mondo perfetto. Purtroppo non è così. E le aziende bene fanno a vietare, ove lo ritengano opportuno, l'accesso a risorse non strettamente connesse alla produttività aziendale. Mi dispiace, ma io lavoro dalla parte della barricata sbagliata, forse; cercate di capire. Se io (io ipotetico) agli utenti do libero accesso ad Internet senza alcun filtro, dall'oggi al domani mi ritrovo le persone che passano + tempo a cazzeggiare che a lavorare. C'è chi usa l'accesso ad Internet in maniera consapevole e chi no; purtroppo non esiste un filtro così fine da poter agire con questo discrimine. Quando si parla di queste cose mi vine sempre in mente cosa mi raccontava mio padre che lavorava alla catena di montaggio di Rivalta della FIAT. C'era un periodo in cui, facendosi paravento della lotta di classe, del riappropriarsi del proprio tempo in contrasto al tempo dedicato al "padrone", la gente organizzava gioiosi tornei di carte a lato della catena di montaggio. Il caposquadra veniva minacciato fisicamente se fosse andato a riferire della cosa. Alla fine, sappiamo tutti come è andata a finire. La classe operaia si è dissolta dietro Grandi Fratelli e Cellulari...
Naturalmente non bisogna e non è lecito impedire l'accesso all'informazione; ma se questo significa l'uso indiscriminato del mezzo per motivi che esulano dall'uso professionale, non mi sento di tacciare di censura un'azienda. Certo, anche io in questo momento sto postando dall'ufficio; ma non posso accedere ad una serie di siti (mp3, video, filesharing, etc) ; e nemmeno a quei siti che pur non essendo strttamente correlati alle cose di cui seopra, ne trattano. Tutto ciò non sarebbe avvenuto, se la gente non avesse cominciato a scaricarsi giga e giga di film dal pc aziendale....

Anonimo ha detto...

nessun motivo particolare al fatto di aver postato in modo anonimo solo che non ricordavo la password e non volevo reiscrivermi e fare qualche pasticcio mi firmo qua sotto paolomad

Associazione ImperiaParla! ha detto...

No problems Paolomad. Qui le porte sono aperte a tutte le persone bene educate.
Ciao.

Anonimo ha detto...

Prego tutti voi di non considerare il blocco dei blog come una censura. La connessione ad internet la paga l'azienda, i computer li paga l'azienda e i dipendenti li paga l'azienda... Se si connettono ad internet per leggere i blog i dipendenti "scroccano" risorse aziendali per uso personale!
Trovo vergognoso che qualcuno si scandalizzi per questa "censura"...
Durante l'orario lavorativo si lavora, non si leggono i blog! E a chi mi dice: ma allora tu cosa ci fai qui a quest'ora invece di lavorare? Non sono dipendente di nessuno quindi faccio quello che voglio...

Ciao!


wolf