Nuove diete
Marco Pannella, che negli anni settanta ho ammirato tantissimo e che rispetto ancora, sebbene con l'età sia cambiato, buttandosi a volta a destra, a volte a sinistra, ha iniziato un nuovo sciopero della fame che stavolta si chiama 'digiuno di dialogo'. Sarà uno sciopero di tre giorni e spero che lo ascoltino perchè mi fa sempre un certo effetto vederlo scavato in viso, disidratato e debilitato. Lo dico senza ironia perché se non fosse stato per lui, per la Bonino (quella dei bei tempi che furono), per la Faccio, per l'Aglietta, per i radicali, insomma, molti diritti civili di cui godiamo oggi ce li sogneremmo di notte.
Però lo preferivo quando faceva i comizi a Torino con Vittorio Foa, in difesa di Autonomia Operaia, per dire.
Se fossi cattivo direi che il 'digiuno di dialogo' consiste nello scambiare quattro chiacchiere con Prodi e Berlusconi tra un cappuccino e una brioche, ma siccome non sono cattivo, non lo dico.
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