domenica 20 novembre 2005

Rock e preti

Armand Schaubroeck era un rocker americano dello stato di N.Y.
Adesso gestisce un negozio di chitarre con i suoi due fratelli a Rockester. Negli anni settanta, dopo essere stato in prigione (era uno di quelli che, quando il Governo ai tempi del Vietnam ordinò ai ragazzi di tagliarsi i capelli, disse la famosa frase:"lasciateli crescere!") incise una manciata di album tra cui questo "I Came to Visit but Decided to Stay".


Sulla copertina non ci sono date, ma pare che sia del 1974. Lo comprai dietro consiglio di Stefano Bardò, un componente dei Nuts (noto gruppo del rock indipendente italiano degli anni ottanta) e che in seguito diventò manager della Comet Records di La Spezia. Stefano suonava l'armonica e mi disse:«Questo disco è una cazzata, ma c'è un pezzo di armonica che vale il prezzo.»
Mi lasciai convincere e lo comprai. In fondo non è da buttare: è suonato bene e il pezzo in questione "Bells", che dura nove minuti ed è tratto dalla poesia di E.A. Poe, è davvero carino, come peraltro il resto del disco, in molti tratti "loureediano" da morire e con una personalissima versione di "Auld Lang Syne".
Questo disco avrebbe dovuto diventare una sorta di rock opera più o meno così: Padre Michael (il nostro Armand) s'innamora di suor Jennifer, ma lei è già sposata con Gesù e commetterebbero peccato se diventassero amanti. Suicidandosi, suor Jennifer andrebbe in purgatorio, così Padre Michael decide di ucciderla per evitarle la pena. Poi va sulla tomba per renderle visita, ma decide di restare con lei.
Come si evince dalla copertina, una delle più surreali della mia collezione.

1 commento:

capemaster ha detto...

Più seguo il tuo blog più mi rendo conto che, pur essendo "musicista", ho delle lacune non facilmente sanabili dal punto di vista degli ascolti...

Grazie!