giovedì 15 settembre 2005

Polemiche

In questi giorni Beppe Grillo e il suo blog sono al centro di una piccola polemica.
Giorni fa il Ministro Castelli in riferimento al caso Bankitalia ha rilasciato più o meno indirettamente dichiarazioni un pochino ironiche su Grillo, ma la polemica vera è avvenuta nella blogosfera.
Dico subito che non sono un giornalista, nè un opinionista, nè uno scrittore, nè uno sceneggiatore, nè un tuttologo: sono un esperto di niente, un cittadino normale che paga le tasse e che, per il momento, esprime le proprie opinioni.
Da poco tempo mi sono avvicinato al mondo dei blog e da luglio scrivo su questo. L'idea che mi ero creata non è mutata.
Me la sono fatta leggendo qua e là 'Cos'è un blog'. Per me è uno spazio web dove, per il momento, chiunque può scrivere quello che vuole, assumendosene le responsabilità.
Ne ho visitati moltissimi, anche se qualcuno lo seguivo già da prima, saltuariamente.
Ho scoperto che ci sono blog che si occupano di politica, di cinema, di letteratura,di musica, di sport, di erotismo e così via. Ho trovato blog tenuti da quindicenni, altri da persone adulte. Ho scoperto che ci sono blog di destra, di centro, di sinistra, di centro-destra e di centro-sinistra. Ho scoperto che ci sono blog clericali e anticlericali e così via.
E ho scoperto i blog delle blogstars.
Quelli i cui tenutari sono scrittori, sceneggiatori, esperti di informatica e alta tecnologia, giornalisti che scrivono su quotidiani o riviste. Probabilmente questi sono i primi ad aver aperto un blog. E con grave rammarico ho trovato in loro una certa aria di sufficienza nei confronti degli altri bloggers.
Hanno un nome, hanno scritto qualche libro, scrivono su qualche quotidiano, collaborano con svariate televisioni. Molti di loro leggono quattro libri al giorno, alcuni ascoltano musica 'alternativa', guardano film introvabili e così via.
Hanno un modo di scrivere che sembra rivolto a pochi 'eletti' e mettono a disagio chi con quel linguaggio ha poca dimestichezza.
Nello stesso tempo, a volte, scrivono banalità che se scrivessi io, mi prenderebbero in giro per mesi e mesi. Ma loro sono loro e io sono io.
Sbeffeggiano chi magari non scrive un italiano perfetto e non sanno che a volte qualcuno può avere delle idee geniali pur non sapendole esprimere correttamente. Qua ci sarebbe da discutere a lungo anche sulla discriminazione, ma preferisco sorvolare.
Questa categoria pensava di essere la prima della classe. Molti copiano i loro blog, altri li invidiano per il successo, ma sul loro scrivono ' la sottoscritta non vuol essere paragonata a ' e di seguito il nome di chi invece, sotto sotto, magari invidia (che tenerezza!).
C'erano gli arrivati e chi pensava che un giorno sarebbe arrivato. Quasi tutti blog di centro-sinistra, blog di nicchia.
A metà gennaio Beppe Grillo ha aperto il suo blog.
Non conosco personalmente Beppe Grillo e vivo lo stesso. Penso lo abbia aperto un pò per gioco e un pò per affiancarlo al suo spettacolo teatrale che appunto si chiama Beppe Grillo.it. Uno promuoveva l'altro.
Beppe Grillo, a differenza delle blogstars, usa un linguaggio chiaro e diretto; tratta temi che, nel bene o nel male, interessano tutti e in molti visitano il suo blog, tanto che in pochi mesi pare sia entrato nella classifica dei 100 blog più visitati del mondo.
Ora mi domando: che colpa ne ha?
E come mai certe blogstars, e qui arriviamo alla polemica, hanno scritto cose del tipo: «Fatti da parte, continua a fare il comico»?
Come mai altre hanno tirato fuori meschinità del tipo: «Bacchettoni, moralizzatori, distributori di etica con le dita ancora sporche di marmellata» ricordando che anni fa Grillo 'aveva mangiato alla tavola dei grandi industriali' facendo la pubblicità a una nota marca di yogurt?
Non so cosa dia fastidio a queste blogstars, ma qualcosa deve pur essere, sennò non pontificherebbero in questa maniera.
Siamo di fronte ai classici tipi di centro-sinistra (mi dispiace: da tempo non riesco più a usare il termine sinistra quando penso a certi personaggi) che temono gli sia tolto spazio? (Negli anni 60-70 era un classico: se ti ponevi a sinistra del PCI eri rovinato)
Fatto è che tutto questo, secondo me, non fa bene alla cosiddetta blogosfera. Il mondo dei bloggers è una novità che ha avuto e avrà un ruolo importante: non gettiamo tutto alle ortiche.
Ognuno è libero di esprimere la propria opinione, ma non di dire a un altro cosa sarebbe meglio che facesse. E, come nella vita reale, il rispetto del prossimo deve avere la priorità assoluta.
Se un blog non piace, si può far sapere, si possono commentare i post oppure si può smettere di visitarlo.
Penso che questi siano i modi corretti per dissentire, anzichè tirar fuori argomenti di bassa lega e poco edificanti.

2 commenti:

diderot ha detto...

in effetti sembra un po' ricalcare l'arroganza dei politici nei confronti di moretti&d'arcais qualche anno fa, ma credo tra i motivi di queste critiche ci sia anche quello di ridimensionare l'idolatria nei confronti di grillo (oltre cha attirare l'attenzione).

magister ha detto...

non ho seguito molto i commenti delle blogstar su Beppe Grillo; alcuni dei suoi proclami mi sembrano populisti (v. quello sulle intercettazioni)
la lezione dei girotondi, oltre al fastidio di (ting) D'Alema è anche che l'entusiasmo popolar populista va gestito e resos tabile con proposte e capacità politiche (Pancho Pardi e D'Arcais non le hanno manifestamente avute)